Relazione tenuta da Valter Bencini il 02 ottobre 2010 al Circolo di cultura Esoterica “Fausto Nitti”
Relatori alla tavola rotonda:
- Luisa Ceravolo
- Claudio Bonvecchio
- Roberta Bianchi
- Luciano D’Alessandro
- Valter Bencini
- Spartaco Mennini
Ha introdotto i lavori Mario Bernabò Silorata
I PERCHE’ SI E I PERCHE’ NO DELL’INIZIAZIONE MASSONICA FEMMINILE
RINGRAZIAMENTI E PREMESSA
Vorrei ringraziare gli organizzatori dell’incontro per l’invito ricevuto, il mio Gm Luigi Pruneti per la stima e l’onore di cui mi ha investito per sostituire la sorella Anna Giacomini, a cui va il mio affettuoso pensiero in questo momento. Sostituire una donna dallo spessore culturale e della levatura di Anna, direttrice di Officinae, che ho conosciuto personalmente, non sarà facile. Con rispettosa umiltà ci provo. Infine un sentito ringraziamento a Vittorio Vanni e a Mauro Biglino per il materiale fornitomi ed il supporto amichevole e fraterno, datomi nella preparazione di questo mio lavoro.
Per il tema di questa serata mi avvarrò, oltre che della mia conoscenza teorica, dell’esperienza personale, avendo io passato 18 anni dei miei 20 anni di Massoneria in Obbedienze dall’impronta maschile. Iniziato nel 1990 nel Goi ho seguito Di Bernardo nella scissione e nella costituzione della GLRI, esperienze importanti che non rinnego, che hanno aumentato il mio bagaglio di conoscenza, così come non posso che dichiararmi pienamente felice e realizzato nella scelta di appartenenza alla GLDI, una Comunione, come ben sapete, a carattere misto. Qualcuno potrebbe dire a mo’ di battuta che mi manca solo la Massoneria Femminile e la mia sorella e amica Roberta Bianchi, con la quale collaboro nel Cenacolo Salomone, associazione culturale da me fondata e condotta insieme a fratelli e sorelle di 4 Obbedienze diverse, mi dice a volte, scherzando, che, qualora decidessi di operarmi, potrebbe farmi una proposta per considerare, tra le varie opportunità la sua Famiglia Massonica a carattere esclusivamente femminile. Ho declinato naturalmente l’invito, ma quello che pare semplicemente uno scherzo, in realtà poi trova riscontri in realtà sempre più complesse, inimmaginabili anni fa.
Il Grande Oriente di Francia, che conta 50.000 adepti, ha infatti deciso di ammettere recentemente al suo interno membri di sesso femminile, Da circa un decennio ormai i membri del Grande Oriente di Francia discutevano se ammettere le donne nell’associazione. Lo scorso 8 aprile la Camera Suprema di Giustizia Massonica, convocata dal Gran Maestro Lambicchi ha emesso la «sentenza» sostenendo che non vi era nei regolamenti alcun espresso divieto che impediva alle donne di far parte dell’associazione. Nell’ultimo anno, poi, un gruppo di logge ribelli ha clandestinamente «iniziato»alla massoneria transalpina ben sei donne. Il vero casus belli, però è stato rappresentato dal fatto che il 21 gennaio scorso, la transessuale Olivia Chaumont è stata proclamata «sorella» della federazione massonica [1] – Iniziata come uomo, il suo percorso psicobiologico l’ha portata alla scelta di essere donna a tutti gli effetti. Ed il Gran Maestro non ha che potuto che concludere: “questa è la sua casa”.
Non credo che il fatto che il Grande Oriente di Francia operi, nella sua stragrande maggioranza delle Logge, senza aprire i lavori sulla Bibbia, come fanno invece le nostre Famiglie, qui rappresentate, sia fondamentale per liquidare facilmente l’accaduto come un fatto illegittimo di una Obbedienza irregolare. Un caso Umano come questo potrebbe benissimo capitare in ognuna delle Comunioni Maschili o Femminili presenti in Italia. E allora come verrebbe risolto? Con l’umana lungimiranza Francese o con una fredda scelta di convenienza politica?
RAGIONI SOCIALI O TRADIZIONALI?
Direi che le ragioni dell’esclusione delle donne all’iniziazione femminile sono state trattate spesso con sufficienza e superficialità, concentrandosi spesso sugli aspetti sociologici, morali, umanistici come nel caso di Marie Deraismes, di “diritto umano”, che pure era una donna. Le sue istanze egualitarie sulla donna, sono lodevoli sul piano delle concezioni attinenti all’evoluzione sociale ma c’è una mancanza di una conoscenza approfondita delle motivazioni esoteriche sul tema della esclusione massonica.
Il triste fatto è che non solo gli oppositori come La Deraismes, ma anche chi queste regole le propugnava e le attuava, non ha saputo fornire almeno per lunghi periodi una spiegazione logica di questa esclusione.
Come è pensabile che una Massoneria “regolare” che pratica tolleranza ed eguaglianza, non ammetta le donne tra le sue fila e che tale divieto sia persino un Landmark (letteralmente traccia nella terra, confine)?
Gli Old Charges recitano al cap.3 quando si parla delle Logge.
“Le persone ammesse come membri di una Loggia devono essere buoni e sinceri, nati liberi e di età matura, non schiavi, non donne, non uomini immorali o scandalosi , ma di buona reputazione”. [2]
Fino al 1858 né Anderson, né nessun altro, spiegava e codificava però il perché di tale esclusione; in qualche modo la possiamo intuire noi e ricavarla esaminando le condizioni sociali della donna in quell’epoca. La donna inglese del 1700 era, piaccia o no, in una posizione subordinata all’uomo, quasi assimilabile in qualche misura all’altro termine che compare nel capitolo “schiavi”. Dunque esclusivamente un motivo sociale, in quanto le donne erano sempre dipendenti da un uomo, fosse il marito, il padre, lo zio od un fratello tanto da non poter disporre liberamente neppure di diritti banali come quello ereditario, per non parlare poi del diritto di voto..
Nel 1858 finalmente il Mackey invece affermò che l’esclusione poteva rifarsi ad un costume operativo precedente, rifacendosi finalmente all’unico parametro effettivo, quello della validità iniziatica e della tradizione esoterica. Vedremo però quanto questa affermazione potrà essere smentita da alcuni documenti incontestabili.
Non mi riferisco al caso di Elizabeth Aldworth [3], irlandese, che comunque, a mio avviso fa testo come una sentenza della giurisprudenza, anche se viene presentato da chi nega l’iniziabilità delle donne, come fatto occasionale e non rilevante. La storia ci dice che la ragazza avrebbe assistito di nascosto a una funzione massonica nella casa del padre nella prima metà del secolo XVIII. Quando fu scoperta, gli adepti si riunirono e decisero di cooptarla all’interno della loggia. Mi riferisco piuttosto a costumi della Massoneria Operativa che sono stati volutamente nascosti, distorti e probabilmente in alcuni casi casi distrutti.
Da parte di molti studiosi, soprattutto anglosassoni ([4],[5]) e francesi [6], sull’opera dei quali mi baserò, sono state perciò avanzate varie riserve sul rispetto del patrimonio spirituale ed iniziatico dell’antica Massoneria nella formazione della Gran Loggia di Londra e nelle “Costituzioni” di Anderson.
Sappiamo che Desaguliers e Anderson, pastore anglicano, operarono ad un riassetto dell’Ordine e ad una codificazione per scritto di quanto fino a quel momento fosse affidato alla Tradizione Orale ma, in questa operazione, gli antichi usi e rituali della massoneria operativa risultarono profondamente trasformati tanto da nascondere le origini cattoliche , e probabilmente, come effetto collaterale, si perse anche traccia dell’ammissione delle donne nella Massoneria Operativa.
Le ricerche dei Fratelli C.E.Stretton e T. Carr, citate da Vanni[7],provarono quanto segue:
James Anderson, che era Cappellano di Loggia, nel 1714 inizia delle Conversazioni sulla Massoneria con dei gentiluomini, e li riceve in Loggia, rifiutando però l’accesso a dei Massoni Operativi. Tra questi gentiluomini:
G. Payne, futuro GM, il pastore di origine ugonotta J.T. Desaguliers, A. Sayer, il Duca di Montagu, che succederà a Payne come GM, Johnson un medico che prendeva onorari per l’esame fisico dei profani, Entick e Stuart, un avvocato.
E’ da notarsi che i Cappellani nella Massoneria Operativa officiavano su richiesta, su questioni puramente religiose e appartenevano alle Logge solo esternamente. A essi non si richiedeva altro che una promessa di discrezione e non c’erano motivi di comunicargli i segreti del mestiere e le parole di passo. Solo più tardi si crearono le Logge di Jakin in cui si istruivano i Cappellani che non potevano comunque superare il 2° Grado.
Non essendo Maestro non poteva ricevere Massoni e fondare una Loggia. Le attività ambigue di Anderson attirarono l’attenzone degli Operativi. Alcuni di loro gli chiesero la parola di passo che avrebbe permesso loro di frequentare i lavori della sua Loggia “alla taverna dell’Oca” ma Anderson la rifiutò. A quel punto Anderson e gli altri 7 irregolari fondarono la Lodge of Antiquity, che fondò altre Logge ovviamente irregolari come la prima. Sir C. Wren il grande architetto inglese, autore della grandiosa cattedrale di San Paolo, che nel 1716 era Gran Maestro annuale dell’Antichissima e Onorabile confraternita dei Liberi Muratori, si rifiutò di riconoscere la Lodge of antiquity e la loro discendenza.
Oltre a queste irregolarità iniziatiche gli Operativi contestarono ad Anderson le seguenti alterazioni della Massoneria Primitiva:
- Aver ridotto a due gli antichi gradi operativi che erano 7
- Di aver iniziato un’Apprendista senza il noviziato di sette anni, minimo 5,passandolo poi al grado di Compagno un mese dopo
- Di aver rimosso i due Sorveglianti della Loggia scegliendo altri senza le caratteristiche dovute
- Di aver cambiato l’orientamento della Loggia e di aver messo il Venerabile all’Oriente mentre la tradizione Operativa lo metteva all’Occidente
- Di avere introdotto nel 1730 il grado di Maestro Massone con il rituale della morte di Hiram, che gli operativi non conoscevano per niente ed ai loro occhi appariva come rituale negromantico.
- Di aver introdotto il grado di ex-venerabile , di cui non si vedeva l’utilità eche poteva mettere in dubbio l’autorità del 1° Sorvegliante
Stretton afferma che questi avvenimenti furono registrati nella Guild Minute Book of Lodge Saint Paul, detenuti negli scantinati della loro sede sociale, e tali archivi erano accessibili solo ai detentori del VII grado della Massoneria Operativa.
Dice in proposito G. Ponte (in Rivista di Studi Tradizionali, Torino): « In realtà, un esame approfondito dei fatti ha condotto a togliere valore alle famose “Costituzioni” di Anderson del 1723, che alterarono gli antichi “Old Charges” della Massoneria operativa. D’altra parte, avverte in varie occasioni René Guénon, non si trattò soltanto del “prodotto della fantasia di un individuo senza mandato”: l’innovazione a cui si dava vita comportava anche una frode su vasta scala, con la distruzione dei documenti che avrebbero offerto la prova della alterazioni volute, e persino, a quanto pare, con l’incendio doloso degli archivi della Loggia di San Paolo”[8].
Come curiosità c’è da segnalare che lo sconcerto provato dalle numerose Logge operative rimaste, fu tale che per molti anni non accettarono tra i propri membri neofiti il cui cognome fosse Anderson.
Così come il ritrovamento negli anni del Poema Regius, del manoscritto Cooke, Plot, Gran Loggia 1, Tew , Sloane, Roberts,Spencer. hanno contribuito a togliere qualche velo su cosa potesse essere la Massoneria Operativa, altrettanto valore possono avere questi documenti relativamente all’Iniziazione Femminile.:
In Francia il “Livre des Metiers” di Etienne Boileau (1268) prevedeva l’accesso alle donne nelle Corporazioni Artigiane e la loro elevazione al grado di Maestro, anche in mestieri manuali tradizionalmente maschili.
Gli statuti della Gilda dei Carpentieri di Norwich (1375) sono indirizzati “ai Fratelli ed alle Sorelle”.
Lo statuto della Loggia di York (1693) riporta che “Colui e Colei che deve essere fatto Massone pone le mani sul Libro (la Bibbia) ed allora le istruzioni sono date”.
E’ evidente che l’ammissione delle donne nella Massoneria Corporativa rispettava la necessità economica di trasmettere in linea familiare il patrimonio d’impresa. Sicuramente una iniziazione non operativa se si eccettua la corporazione francese che prevedeva anche questo tipo di adesione. Personalmente non mi meraviglio; durante la mia esperienza nella GLRI spesso mi veniva ripetuto un bellissimo insegnamento “Charity begins at home” (la benevolenza inizia in casa propria) e credo la frase si sposi benissimo con il comportamento tenuto dai Fratelli operativi, che era improntato al salvataggio del patrimonio legato al lavoro di un fratello deceduto, ove in linea di successione non ci fossero figli maschi. Certamente posso concludere al riguardo di queste origini, che non esistono motivi storici o tradizionali che impediscano l’iniziazione massonica alle donne. E’ solo con l’avvento della Massoneria Moderna, caratterizzata da dolose elisioni ed innovazioni che viene impedita alle donne l’iniziazione.
RICONOSCIMENTI E CAMBIAMENTO DELLE PROSPETTIVE MASSONICHE
Le Regole internazionali per il riconoscimento, adottate anche dalla Glri d’Italia, non sono di epoca lontanissima. La UGLE le pubblica nel 1929, le tre grandi logge britanniche nel 1938 e le Gran Logge degli Stati Uniti nel 1952.
Al punto 4 si legge: che “la gran loggia o le singole logge siano costituite esclusivamente da uomini e che la gran loggia non abbia rapporti massonici di alcun genere con Logge Miste o Corpi che ammettono donne” [9]
Perché queste norme ed in particolare questa si snodano in un periodo che va dal 1929 al 1952? A mio avviso è indubbio che l’ascesa delle donne alla parificazione con gli uomini era ormai inarrestabile, per trovare poi concreta attuazione con il femminismo degli anni 70/80.
Il panorama massonico internazionale ricco di intrecci, di legami con realtà federativa impone a mio modesto avviso una revisione dei concetti di riconoscimento che non possono essere più mantenuti se non in maniera obsoleta e con una fedeltà, non dico acritica ma quantomeno discutibile alla UGLE e facendo finta di non vedere realtà presenti e esistenti, che a volte riguardano l’elemento femminile, e a volte le scelte che intercorrono nei riconoscimenti e nei rapporti d’amicizia tra le Obbedienze a caratterizzazione maschile. .
Ci sono situazioni che definire borderline è il minimo. L’Inghilterra riconosce le Grandi Logge degli stati Uniti , che a loro volta sono in amicizia, promuovono e proteggono l’”Order of the eastern star” costituito nel 1850.
Ci sono intrecci che definire da rompicapo è il solo termine che mi viene in mente. Faccio un esempio che ho visto coi miei occhi e non per criticare il Goi, perché quella che descriverò è stata pratica comune per molte Famiglie, ma per dimostrare a quali complicazioni infondate porti talvolta il concetto di riconoscimento. Nel 1998 due mie fratelli della GLRI, entrambi maestri, sono stati reiniziati nel Goi. Non commento questo pratica di non riconoscere valida l’Iniziazione di altre Obbedienze, se non con un triste senso di non fratellanza e forse una non ben nascosta volontà di umiliare o presunzione di ritenersi depositari dell’unica tradizione massonica realmente valida, mancando in quel caso ogni presupposto tradizionale per ritenere nulla l’iniziazione in GLRI. Allo stesso modo posso dire che, personalmente, non ho mai ritenuto irregolari i fratelli del GOI, soltanto perché l’Inghilterra da un giorno all’altro aveva deciso di riconoscere l’Obbedienza in cui tra l’altro ero approdato, per una mia personalissima scelta di seguire Di Bernardo. In ogni caso se quei due fratelli avessero avuto soldi, conoscenza delle lingue e voglia di viaggiare, prima di dimettersi dalla GLRI potevano affiliarsi in una Loggia Inglese, poi in un paese riconosciuto dall’Inghilterra come l’Olanda. Il Grande Oriente dei Paesi Bassi riconosce il GOI e non la GLRI ergo i due fratelli Italiani, come Olandesi, potevano tranquillamente entrare con una semplice affiliazione con il loro grado nel Grande Oriente d’Italia. I riconoscimenti si legano realmente ad un concetto di regolarità, oppure siamo di fronte ad una gigantesca messinscena in cui conta soltanto la convenienza e la geopolitica massonica? Se le donne entrassero nelle varie famiglie Massoniche a impronta maschile, non è che verrebbero messi in serio imbarazzo proprio quegli elementi di potere e di frammentazione che non avrebbero più senso di esistere? Sicuramente per Uomini e donne di buona volontà,non ci sarebbero più ostacoli infatti ad una Massoneria Italiana finalmente riunita e perciò in grado di essere credibile e incisiva nel tessuto sociale Italiano.
Scrive R. Ambelain “A forza di distribuire dei certificati di regolarità o di rifiutarli la Gran Loggia Unita d’Inghilterra, derivata dalla Gran Loggia di Londra e di Westminster, che era inizialmente la Gran Loggia di Londra ha finito di far credere che solo lei sia regolare” [10]
Un tema così delicato come quello di oggi pomeriggio richiede per tutti noi di essere uomini liberi, ovviamente da me il termino uomo è qui inteso nell’accezione più vasta di “esseri umani”. Liberi davvero, di non accettare verità preconfezionate, di cercare ognuno nel proprio cuore la propria verità, senza dogmi, senza preconcetti, senza verità imposte ma soltanto col cuore puro e la mente aperta a 360° che è quanto chiede da sempre l’Istituzione a chi aspira a diventar massone. Il mondo odierno attraverso il web, se non bastassero i libri, consente la possibilità di studiare, di documentarsi; non c’è che da avere voglia e cercare. In 20 anni di Massoneria ho capito poche cose ma uno di questi concetti che credo di aver compreso è che l’unico riconoscimento che conta, l’unica regolarità che è realmente importante è quella del Cuore: ovvero la generosità, la lealtà, l’altruismo, l’amore… con il cuore posso riconoscere un vero fratello od una vera sorella, il resto sono discorsi che non possono minimamente incidere sulla levigatura della mia pietra.
Certi segnali indicano comunque che qualcosa si sta modificando nella Gran Loggia Unita di Inghilterra. Piccoli segnali ma importanti.
Esistono attualmente associazioni iniziatiche femminili che si basano sulla tessitura e l’Order of Woman Freemasons, che conta più di 300 Logge, e pur non essendo riconosciute dalla UGLE sono molto stimate.
Nel 2008 il Word Award destinato per il miglior lavoro massonico di un massone non appartenente alla Ugle, non è andato ad un esponente di una Obbedienza riconosciuta ma a Karen Kidd, una donna appartenente all’Onorevole Ordine della Massoneria Mista Americana, Shemesh Lodge n.13, Seattle, che ha presentato una tavola dal titolo “Io sono regolare”.
LOGGE D’ADOZIONE
Non desidero dilungarmi da un punto di vista storico proprio su questa modalità di appartenenza femminile alla massoneria, né esaminando la sua nascita e neppure la sua Evoluzione, compresa quella Italiana. Mi limiterò ad esporre valutazioni psicologiche e a dire che per me non ha nulla a che vedere con l’iniziazione femminile.. Pare ai miei occhi una necessità più sociale e familiare e comunque subalterna all’uomo, compiuta “obtorto collo”, al di là dell’epoca in cui si sviluppa,piuttosto che una derivazione da una convinzione iniziatica. [11] C’è una falsa magnanimità una superiorità in chi concede, di chi tollera, di chi regala generosamente. Ovviamente, specie nell’antico, non si inizia mai la donna nubile, sola, libera, senza padrini e protettori. I rituali d’adozione insistono sulle virtù femminili. Ma quali sono questi doveri, queste presunte virtù, si chiede il Vanni: la fedeltà coniugale, i propri doveri di madre e di moglie, casalinga o squisita padrona di casa? Quindi la virtù consisterebbe nell’adorante sottomissione, nell’obbedienza, qualità prescritte anche ai bambini e agli schiavi. Ma esiste ancora oggi questa virtù femminile, per la quale gli uomini dovrebbero cadere in ginocchio offrendo fiori, cioccolatini e stipendi?… o forse, non vogliamo prendere consapevolezza entrambi di quanto sia si diversa la nostra natura in senso biologico ma uguale in fatto di debolezze, di seduzioni interessate, d’inganni…situazioni che sono spesso fonte di dolore,umiliazioni, a volte tragedie e di cui ahimè, aggiungo io si popolano gli studi degli psicoterapeuti..
Vorrei a questo punto andare ancora più indietro nel tempo perché l’Iniziazione non è fatto esclusivamente massonico, e fare un excursus di elementi Tradizionali al fine di inquadrare correttamente valori archetipici e Iniziatici del femminile.
LA GRANDE MADRE
I primi graffiti preistorici furono scoperti alla fine del xix secolo e se ne negò all’inizio l’autenticità accusando ingiustamente uno degli scopritori il De Sautola di averli falsificati. La società darwinista non poteva accettare che ci fossero manifestazioni artistiche in uomini vicini alla rozzezza antropoide. Oltre ai dipinti famosi con le scene di caccia, l’altra raffigurazione numerosa ed abituale è la Venere Steatopigica (dai grandi glutei). Alcuni esemplari riproducono anche un foro.
E’ una donna obesa e sfiancata dalle maternità, grandi seni cadenti e addome enorme. In taluni esemplari ha un corno, simbolo di fertilità in mano (I corni venivano usati come contenitori di vivande – Cornucopia dell’abbondanza).
Ma perché il genere umano sceglie come prima divinità archetipica una entità femminile come questa:
- Meraviglia per l’allattamento. Nutrizione
- Meraviglia per il parto, non collegato, secondo alcuni antropologi, dai primitivi all’atto sessuale ma visto come evento quasi magico.
- Osservazione della natura e coincidenza tra le fasi lunari (ciclo, parto) e le prime forme di agricoltura primitiva.
- Uomo cacciatore aveva vita aspra, violenta, materiale. Alle donne era affidata la mediazione tra materia e spirito.
- Emerge anche un primo concetto di eguaglianza sociale come parimenti l’eguaglianza dei figli di fronte all’amore materno
- Madre vista anche come distributrice di generosità. E’ infatti produttrice di semi e frutti che offre generosa al mondo. E’ il mito che poi è stato trasposto in Gea o Maia la terra.
SIMBOLOGIA DEL SOLE E DELLA LUNA
Nel mito successivo di Dioniso il sole che nasce ad Oriente (ex Oriente Lux) porta un fuoco che può essere domato solo nella brezza della sera, nel crepuscolo che porta la notte e la luna, nelle acque, così tipiche del femminile e delle grandi dee. Non vi è opposizione tra principio solare e lunare, ma complementarietà.
Nella simbologia del sole e della luna, simbolo rispettivamente del maschile e femminile, questi astri sono sottoposti nelle nostre Logge alla stella fiammeggiante, il Rebis alchemico, simbolo di una congiunzione che di viene più altamente complementare ed ermafrodita. Nell’astrologia esoterica[12] il domicilio notturno del sole è nel regno delle madri, nel grembo e nelle acque dell’utero quando il feto pur nella sua androgenicità ha ancora gli attributi potenziali di ambo i sessi, che come vedremo in realtà sono dimostrabili anche da evidenze scientifiche. Il domicilio diurno della luna è al centro stesso dell’ astro solare. L’essere umano colma questa nostalgia infinita dell’Uomo Luna e della Donna sole nella via lunisolare dell’iniziazione. Nei rituali del Grande Oriente d’Italia fa presente il Vanni che si legge “essendo la nostra iniziazione solare, le donne non possono essere ammesse ai nostri misteri”. Non è una Tradizione antica ma risalente al 1969. Il Vanni stesso ha interpellato I Flli Drake e Renato Caporali, allora nella Commissione Rituali, che gli hanno confermato che la frase relativa all’iniziazione solare , era stata “inserita”, rispetto al fisiologico ripristino della consegna dei guanti per la compagna, al fine di dare una motivazione plausibile all’esclusione.
TANTRISMO
Nell’iniziazione Tantrica, legata alla società matriarcale degli Harappei (2000 ac)[13], la donna era estremamente più generosa di noi. Non ci precludeva all’iniziazione ma ci faceva salire e lo fa, ancora oggi, per chi pratica il tantra, fine alle soglie superiori della conoscenza col Divino. Attraverso il Maithuna, la grande unione, uomo e donna nella posizione in cui la donna è seduta sopra l’uomo, lo sguardo uno nell’altro, le spine dorsali entrambe erette, l’energia dell’uomo viene spostata dal 5° chakra, la gola,centro energetico della comunicazione a cui arriverebbe con le sue sole forze, a quello del 6° dell’intuizione (il terzo occhio un chakra che l’uomo senza l’amore difficilmente raggiungerebbe) e da lì progrediscono singolarmente verso il settimo, posto alla sommità della testa (il contatto col divino).
Una curiosa analogia visto che per molti l’iniziazione Massonica è acquisire o aumentare l’intuizione, cioè aprire il terzo occhio, guardare le cose in maniera diversa. Solo che nel tantra, il cui significato letterale è via per ampliare la coscienza, il risveglio è dato dalla donna.
EBRAISMO E CABBALA
Siamo in un mondo che sta indubbiamente cambiando a velocità supersonica. Viviamo in una epoca particolare dove l’uomo deve fare i conti con una società, per scelte medico-economiche sta mettendo sempre più in dubbio il suo ruolo di maschio. In America da anni, cioè dal post-vietnam si sta affermando una figura di “maschio tenero”[14] poco in contatto con la sua forza, demonizzata dalla società che la equipara ad aggressività. Piano piano questa figura si è diffusa anche in Europa.
L’osservazione stessa della normale e naturale fisiologia ci porta inevitabilmente a considerare quanto scarso sia l’apporto maschile nella trasmissione della più importante delle Iniziazioni, quella che sta alla base di tutte le successive: l’Iniziazione alla vita.
Eppure c’è anche chi fa sottili distinguo che comunque conducono sempre alla solita conclusione l’esclusione della donna dalla via massonica: ovvero che la donna potrebbe essere al limite iniziata ma non essere in grado di trasmettere. Le evidenze scientifiche dicono ben altro.
L’apporto del maschio è oggi facilmente sostituibile con tecniche divenute ormai di relativamente semplice applicazione, mentre l’apporto della femmina non è altrettanto facilmente surrogabile: il forno alchemico in cui avvengono la fusione e poi tutto il successivo processo della trasmutazione, con il finale trapasso dal buio alla luce, è esclusivamente femminile.
Noi tutti sappiamo di essere figli di una prima ed unica Femmina mitocondriale – una Madre primordiale – necessaria perché il maschio non è in grado di trasmettere elementi cellulari fondamentali per la vita: i mitocondri appunto, batteri mutati che si sono adattati a vivere all’interno delle nostre cellule e che “respirano” per noi, rendendo possibile la vita stessa.
Già solo questo sarebbe sufficiente per sostenere che, abbandonata una visione magica, la Donna è la detentrice prima del diritto e del potere di trasferire l’Iniziazione.
Eva, Chawwàh”, è letteralmente “colei che da la vita”,poi possiede alcune caratteristiche fondamentali: secondo Genesi 3,6 è lei a comprendere che il frutto dell’albero della conoscenza “è buono da mangiare… piacevole agli occhi… e desiderabile perché rende sapienti”; Eva cioè possiede, prima ancora di Adamo, tre attributi: facoltà di discernere, capacità di godere della bellezza estetica e desiderio di conoscenza.
Mi domando:”ma non sono forse gli attributi che anche nelle Obbedienze maschili si cercano nell’Uomo di desiderio, cioè in colui che dovrebbe essere candidato all’iniziazione?”
E la stessa tradizione Cabbalista riconosce nella Shekinà (presenza di Dio, simboleggiata dalla luce lunare), la personificazione della sposa capace di bellezza (tiferet), amore (besed) e conoscenza (da’at), stabilendo così una successione di anelli associativi che uniscono: Donna → Luce → Bellezza → Amore → Conoscenza.
Inoltre, contrariamente a ciò che spesso si pensa e afferma, l’ebraicità che viene trasmessa con l’atto del concepimento e della nascita, non è un concetto razziale: per essere ebrei infatti è sufficiente avere una madre ebrea; il padre non conta. Eppure non si può certo dire che l’Ebraismo non sia la religione dei patriarchi.
Dunque non la purezza della razza o del sangue fanno l’ebreo ma l’essere stato concepito e l’avere avviato la propria Iniziazione alla vita in un “forno alchemico”, cioè in un “utero” ebreo.
La madre, e solo la madre, trasmette l’essenza dell’ebraismo: perché essa nutre, conserva, protegge, educa, fa crescere… in una parola fa “respirare” l’ebraicità sin dai primi momenti della vita: il feto vive e respira del sangue della madre, ne avverte le emozioni, i sussulti, ne ascolta la voce, la sente parlare, ridere e piangere, e attraverso queste sensazioni, trasmesse con l’immediatezza irripetibile di una “Iniziazione fisiologica”, si costruisce l’ebraicità.[15]. Ciò che pare essere la credenza o l’intuizione di una religione, trova oggi riscontro negli studi più moderni sul periodo prenatale (Bowlby, Winnicott, Rispoli) [16]
La donna quindi risulta sicuramente essere detentrice della capacità e del potere di Iniziare, di trasmettere cioè un’essenza unica.
In Massoneria ciò che non è possibile in termini di naturale fisiologia viene riguadagnato – deve esserlo necessariamente in termini di razionalità: la Donna dovrebbe godere, in questo ambito, di ovvie e dovute condizioni paritetiche. La detentrice per diritto naturale della capacità di Iniziare alla vita non può essere privata della possibilità di trasmettere altre Iniziazioni che sono razionalmente definite, comprese e condivise. La Gran Loggia d’Italia ha fatto suo questo concetto fin dal lontano 1955 .
Sgombrata l’obiezione della trasmissibilità iniziatica ecco che le Obbedienze Miste però potrebbero essere mette sotto accusa per un altro aspetto: la promiscuità!
Si dice infatti che in tutte le specie di animali caratterizzate da un dimorfismo sessuale netto, la convivenza di individui appartenenti ai due sessi è spesso motivo di contrasti e rivalità, … stimola il desiderio dell’autoaffermazione, ma anche l’attrazione sessuale ecc… E’ vero: la compresenza dei due sessi è una causa potenziale di caos, di disordine.
Ma la risposta a questa obiezione presenta varie possibili alternative: innanzitutto la presa di coscienza dell’esistenza di un rischio ne determina più facilmente il controllo; in secondo luogo la ritualità massonica è in grado di assorbire motivi di tensione potenzialmente ben più gravi in quanto, fondata su una solida visione antropologica, è capace di accogliere in sé e di ricondurre ad una situazione di ordine anche gli elementi incontrollabili che appartengono all’intima struttura umana. [17]
PSICOLOGIA, TAO, ED ALCUNI ELEMENTI SULLA SESSUALITA’
Nell’inconscio collettivo l’intuizione è femminile e si oppone all’eccesso di razionalità maschile. L’uomo nel corso dei millenni ha costruito dolorosamente uno iato che separa la coscienza razionale dalla coscienza intuitiva naturale dell’animalità da cui deriva.[18] Jung, fratello della Loggia “Modestia cum Libertate” di Rito Scozzese Rettificato all’oriente di Zurigo, in “L’io e l’inconscio” parla di Anima, la parte femminile dell’inconscio maschile, e Animus,il maschile di quello femminile [19]. Potreste obiettarmi che è solo un modello, che funziona bene magari, ma soltanto un modello utile per la terapia. Idem per il simbolo taoista dello Ying e dello Yang, principi femminile e maschile, che hanno nel massimo della loro estrinsecazione caratteristica un punto che ricorda il sesso opposto. C’è il problema però che la scienza dice che in noi residuano vestigia atrofiche dell’altro sesso, tagliate fuori, da uno sviluppo che poi si differenzierà per il sesso a noi corrispondente. Problema facilmente liquidabile? Beh se fossero atrofiche non ci sarebbe neppure da perderci tempo, specie per coloro che vogliono negare la presenza dell’elemento femminile all’interno del proprio corpo. Solo che le conquiste recenti della fisiologia in ambito di sessualità paiono portarci in altra direzione.
Nell’uomo nella prostata, esiste l’utricolo definito come una Piccola formazione tubulare a fondo cieco,che si apre nell’uretra in corrispondenza del collicolo seminale. È una struttura rudimentale che costituisce, nel maschio, l’omologo dell’utero e della vagina, di cui ha la stessa derivazione embriologica. La prostata opportunamente stimolata è in grado di produrre nell’uomo orgasmi di tipo implosivo, molto simili a quelli femminili. Non è dissimile la situazione del discusso punto g, situato a 5cm di distanza dell’apertura nella parete anteriore della vagina, residuo delle ghiandole parauretrali prostatiche di Skene.[20] Ricerche scientifiche alla mano 1 donna su 3 che ha un orgasmo del punto g, prova un orgasmo eiaculatorio di tipo maschile (1980 Ladas ,Whipple, Perry, 1990 Darling,1997 Cabello), Si sa come le correnti di pensiero possano influenzare la ricerca scientifica anche più seria. Le ipotesi di Kinsey e Master & Johnson, in periodo di autodeterminazione della donna e di femminismo, non potevano che trovare il consenso delle donne stesse, puntando esclusivamente sull’orgasmo clitorideo, che non necessariamente pretendeva la presenza dell’uomo. 20 anni in cui la ricerca ha evitato una realtà che era sotto gli occhi di tutti e che oggi non può essere più negata attraverso gli esami elettromiografici che dimostrano la diversità dei due orgasmi (Perry 1984) e attraverso gli studi del 2002 dell’italiano Jannini che trova nell’eiaculato femminile la 5-fosfodiesterasi, sostanza cruciale per l’eccitazione maschile. Non solo modelli psicologici ma addirittura esistenza e funzione attiva in noi di parti del sesso opposto. Ovviamente una parte della scienza è ancora miope e nega. Organi amministrativi e sanitari di un asl bloccarono una ricerca condotta nel 1986 in una divisione di ostetricia e ginecologia su 30 puerpere di un ospedale italiano, con motivazioni da Santa Inquisizione, definendola “un attentato alla sacralità e intoccabilità dell’essere madre” come se la presenza del piacere orgasmico durante il parto per la stimolazione della testa del feto sul punto g, infrangesse l’immagine atavica che pretende di associare al parto il dolore”. [21] Se ci fossero dubbi, quindi non solo nella nostra psiche possiamo avere caratteristiche del sesso opposto da contattare e che rappresentano una indubbia ricchezza e risorsa di fronte a situazioni della vita che a volte richiedono contemporaneamente forza e tenerezza, ma anche dobbiamo fare i conti con delle realtà del nostro corpo che personalmente, ai miei pazienti, indico non come punti erotici ma iniziatici in quanto ci aprono, più che a capire l’altro, a sentire cosa prova. E tutto questo è in linea con i concetti esoterici Kremmerziani, evidenti nel celebre assioma:”Se vuoi capire un cavallo devi essere un cavallo” .
CONCLUSIONI
Ogni Comunione esprime con toni lievemente diversi, più o meno il seguente concetto:”che può nell’interesse dell’antica fratellanza, fare nuove norme o modificarne delle vecchie”; Anderson aggiungeva “purché siano mantenuti scrupolosamente gli Antichi Landmarks”. In questa relazione ho cercato di dimostrare, tramite autori anglosassoni che hanno dato lustro alla Quator Coronati, che questi Landmarks, non sono mai stati precisati da Anderson e sicuramente è verosimile che non sarebbero mai stati rivelati da lui, anche potendo, perché volutamente elisi od occultati. Abbiamo altresì visto che, pur non essendo la consuetudine, l’iniziazione alle donne era concessa. Nei prossimi anni a venire , d’accordo o no, la richiesta d’Iniziazione femminile in ogni Massoneria sarà sempre più presente . Se verrà accolta sarà bene che avvenga nel rispetto di parametri esoterici, che sono presenti e reali, piuttosto che per delle motivazioni etico sociali, che sarebbero l’ennesima forma degenerativa della Tradizione Massonica. Siamo indietro anche rispetto alla Chiesa, che spesso citiamo ad esempio di arretratezza. Al concilio di Trento svoltosi tra il 1545 ed il 1563 si attribuisce la concessione dell’anima alle donne, ma già nel sinodo di Macon del 585 d.c il tema era stato affrontato. Questo in realtà avvenne; a quel sinodo partecipò anche il vescovo dì Tours, il futuro san Gregorio, il quale, al libro ottavo della sua Historia Francorum, ci lasciò la descrizione dei lavori. In una pausa un Vescovo pose ai fratelli un quiz filologico: il termine latino Homo, può essere allargato nel senso di persona umana , comprendente entrambi i sessi o è da intendersi nel senso ristretto di vir di maschio? Negli stati uniti si ripropone oggi il solito problema e non si dice più il termine Chairman, a meno che non si voglia passare per maschilisti, ma Chairperson.
Gli altri Vescovi lo rinviarono alla traduzione Latina della Genesi, secondo cui Dio Creò l’essere umano (homo) come maschio e femmina. E allora il tema di questo pomeriggio dovrebbe essere se è iniziabile non la donna ma l’essere Umano! Noi Massoni a volte siamo spesso a lamentarci che nella società non siamo abbastanza credibili. Vogliamo parlare della Pace e siamo divisi in almeno 4 grandi famiglie, qui rappresentate, ma oltre 100 comunioni sparse nel territorio italiano. Parliamo di tolleranza ed uguaglianza e teniamo le donne fuori dalle nostre logge, siamo propugnatori della libertà ma i neri americani per seguire la via Massonica hanno costituito le Logge Prince Hall. Abbiamo paura della diversità che è invece sempre fonte di arricchimento e miglioramento individuale. Uguaglianza sociale e diversità sessuale, sono forse problemi all’Iniziazione? Non possiamo estendere il concetto di diversità in senso più ampio al singolo, visto che ognuno di noi è unico nella sua irripetibilità, nella sua diversificazione del prossimo, in poche parole nella sua diversità dall’altro. Allora quale è il concetto che impedisce ad una persona “diversa” di essere iniziata? Vogliamo fare peccato di presunzione, dimostrando di conoscere le caratteristiche dell’animo umano e sostituirci al GADU, di fronte al quale bianchi e neri, gialli e rossi, uomini e donne siamo tutti uguali? Ancora una volta, emerge di nuovo la stessa domanda “ Iniziamo l’uomo, la donna, o l’essere umano?”.
Vorrei concludere con le parole di Giorgio Gaber, tratte dal monologo “secondo me la donna”, che dopo aver introdotto i motivi di uguaglianza sul piano sociale, così si esprime sulla diversità: Si secondo me la donna e l’uomo sono destinati a rimanere assolutamente differenti e, contrariamente a molti io credo che sia necessario mantenere certe differenze se non addirittura esaltarle queste differenze perché è proprio da questo scontro incontro tra un uomo ed una donna che si muove l’universo intero. All’universo non gliene importa niente dei popoli e delle nazioni, l’universo sa soltanto che senza due corpi differenti e due pensieri differenti non c’è futuro”[22]
[1] Corriere della sera –Tortora F. 10 Aprile 2010. “Svolta in Francia. Donne nella Massoneria”.
[2] Gran Loggia Regolare d’Italia – Statuti e regolamenti 2003
[3] Ritorto R. Tavole Massoniche
[4] Jones B.E.– Guida e Compendio per Liberi Muratori
[5] Gould R.F– The History of Freemasonry
[6] Ambelain R. – La Franc-Maconerie oubliè
[7] Vanni V. Esoterismo e rivoluzione – scritto inedito
[8] Guénon R Studi sulla Massoneria
[9] Gran Loggia Regolare d’Italia – Statuti e regolamenti 2003
[10] Ambelain R. – La Franc-Maconerie oubliè
[11] Vanni V. – L’iniziazione femminile – metamorfosi e trascendenza
[12] Vanni V. – L’iniziazione femminile – metamorfosi e trascendenza
[13] Zadra E&M. Tantra la via dell’estasi sessuale
[14] Bly R. Per diventare uomini
[15] Biglino M. Tavola Architettonica “Mixité: fisiologia e razionalità dell’Iniziazione”
[16] Rispoli L. Esperienze basilari del sé
[17] Biglino M. Tavola Architettonica “Mixité: fisiologia e razionalità dell’Iniziazione”
[18] Jung K.J. L’uomo e i suoi simboli
[19] Jung K.J. L’io e l’inconscio
[20] Zadra E&M Il punto G Una guida tantrica al mistero della sessualità femminile
[21] Pollina S. L’orgasmo durante il parto – ricerca condotta presso la divisione di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Civile di Fidenza 1986 in www.ginecologo.it/parto.
[22] Gaber G. Monologo “Secondo me la donna” dallo spettacolo “un’Idiozia conquistata a fatica”.