Conservazione di Arunachala come un Sacro Centro Spirituale e Religioso

Introduzione:

È stato condotto uno studio sulle caratteristiche storiche, religiose e spirituali di Tiruvannamalai (una piccola città nello Stato del Tamil Nadu), i risultati sono straordinari. In base a questo studio ci si è resi conto dell’urgenza di un intervento di ripristino, di restauro e di conservazione del tempio, della collina e di tutte le zone circostanti contro gli abusi urbanistici e l’inquinamento

Descrizione:

A Tiruvannamalai, che è il capoluogo di un distretto di recente costituzione (1989), possiamo trovare:

1) Una collina venerata attraverso le ere storiche come Incarnazione dell’Assoluto.

2) Un grande tempio dedicato alla divinità che presiede la collina sacra “Arunachaleswara” (la Collina è chiamata Arunachalam in Sanscrito e Annamalaiyar in Tamil).

3) Diversi piccoli santuari ed edicole votive dedicati alle varie divinità, situati intorno alla collina (vedere appendice).

4) Innumerevoli vasche , stagni e sorgenti situate attorno alla collina e dentro la città.

Breve descrizione della collina:

La sacra collina di Arunachala, alta circa 2668 piedi (circa 800 metri), di forma irregolare, alla base ha una circonferenza di circa 10 km. Il pendio Orientale della collina è pieno di caverne, molte usate da sempre come luogo di meditazione da grandi saggi. Alcune di queste sono le ben note Skandashramam, la caverna di Virupakshi, il Tempio di Guhai Namasivaya, la caverna dell’Albero di Baniani, la Caverna dell’Albero di Mango, la Caverna di Vannathi e le caverne accanto alle sette sorgenti usate abitualmente dai primi ricercatori nelle loro intense pratiche spirituali.

I pendii a Nord e Sud di Arunachala, una volta pieni di alberi, ora sono quasi sterili – escludendo pochi cespugli e qualche rara macchia di alberi. C’è una piccola foresta vergine lungo il lato sud-ovest della collina. Dalla città si accede alla collina attraverso nove vie d’accesso e ci sono anche due sentieri che le corrono intorno. Uno è il sentiero interno che si trova interamente sulla collina, mentre l’altro, quello esterno, è una vera e propria strada (misura 13 km) che interessa in parte anche la città. Su questa strada c’è parecchio traffico nelle direzioni di Chengam e Vellore.

Descrizione del Tempio di Arunachaleswarar:

Il Tempio di Arunachaleswarar è lungo circa 1550 piedi (465 metri approssimativi.) per 700 piedi (210 metri approssimativi.) di larghezza. All’interno vi si trovano sei prakaras (cortili) separati da una serie di muri in pietra strettamente raggruppati e alti circa trenta piedi. Il tempio è situato sotto il pendio orientale della collina, ha nove torri (quattro esterne, quattro interne e una al centro). La torre orientale è la più alta (65 metri circa) presente in un tempio dell’India del Sud. All’interno del tempio oltre ai cortili, ci sono parecchi santuari, ciascuno dei quali è un piccolo tempio a se stante, due vasche, una sala sostenuta da mille colonne, una sala da cento colonne e alcuni giardini nei cortili esterni.

Storicamente il tempio si fa risalire al 750 d.C. e fu modificato fino al 1650 d.C. dalle Dinastie Chola, Chera, Pandiya, Hoysala, Rashtrakuta, Vijayanagara e Nayak. Le torri e le mura del Tempio sono piene di iscrizioni che narrano i le donazioni e i restauri fatti da Re, Regine, Ufficiali ecc.

Il Tempio è come un eterno monumento della profonda religiosità dei Re, Regine, Capotribù e del popolo indiano in generale. Si crede che il Lingam di Arunachaleswarar nel Sancta Sanctorum si sia creato da sé. C’è un altro tempio dedicato a Arunachaleswarar sul lato Occidentale della collina – ma è molto più piccolo e anche più recente.

Descrizione della Città di Tiruvannamalai:

La città di Tiruvannamalai si è sviluppata intorno al Tempio di Arunachaleswarar sul lato orientale della collina e diffondendosi verso oriente,

ma nelle ultimi decenni, si è allargata verso Nord e verso Sud. Gradualmente anche lungo la collina, sono sorte delle baraccopoli non autorizzate. Da Sud fino ad Ovest e Nord, la terra è perlopiù coperta di campi. C’è anche una piccola riserva forestale sul lato meridionale della Collina.

Significato Religioso di Tiruvannamalai:

L’adorazione del Signore Shiva è considerata la più antica e Sacra forma di pratica religiosa della religione Indù. Secondo vari testi sacri, l’Adorazione del Signore Shiva è cominciata a Tiruvannamalai. Il Supremo Essere senza Forma, assunse il radioso splendore di una colonna per distruggere il senso dell’io degli Dei primitivi, successivamente assunse l’aspetto senza lustro della collina e anche la forma dello splendido Lingam (ora messo in un santuario nell’enorme tempio del Signore Arunachaleswara).

Le varie incisioni sulle pareti del tempio sono state confermate da eminenti santi e saggi dell’India nei testi Tamil e Sanscriti. Inoltre alcune festività religiose indiane come Karthikai Deepam, Navratri, Shivaratri e Arudhra hanno avuto origine a Tiruvannamalai. Da alcuni antichi testi Tamil la festa di Deepam risulterebbe essere la più antica dell’India.

Il Significato Spirituale di Arunachala:

Tiruvannamalai non è solamente un luogo di pellegrinaggio religioso, avendo soprattutto un profondo significato spirituale. Infatti, da secoli Arunachala è considerata come il maggior centro di energia spirituale da Avatara, Realizzati, Santi, veggenti, saggi, etc. Gli aspiranti spirituali da tutto il mondo ancor oggi continuano ad arrivare ai piedi di Arunachala.

Riferimenti nella Letteratura Devozionale:

Ci sono più di sessantacinque lavori in lingua Tamil e Sanscrito, consistenti in circa centomila canti, che coprono un’era di quaranta secoli partendo dal Periodo Tholkappiam. Infatti i vari popoli e i loro governanti, conoscendo il profondo significato spirituale di Arunachala, continuarono e continuano la sua adorazione; la loro sadhana, le preghiere e i loro sforzi sono testimoniati proprio dall’esistenza del Tempio di Arunachaleswarar; a quegli sforzi seguirono le donazioni e il mantenimento di terre e preziosi, etc. Questi testi furono composti dai più grandi Santi, Veggenti, Poeti e veri ricercatori le cui aspirazioni realizzative li condussero al loro destino finale qui, ad Arunachala.

Riferimenti nella Letteratura Tamil:

Il testo più vecchio disponibile in lingua Tamil (periodo Tholkappiar), di oltre 4.000 anni fa, menziona Tiruvannamalai e le festività “Deepam”. Inoltre, in altri classici Tamil, datati 2000-3000 anni come Seevaka Chintamani, Kar Narpathu, Kalavazhi Narpathu, Pazhamozhi, Aghananuru – esistono diversi riferimenti a Tiruvannamalai come un importante centro spirituale già in quelle ere lontane.

Riferimenti ad Arunachala in Letterature straniere:

Venuti a conoscenza dell’importanza di Tiruvannamalai, gli Inglesi e i Francesi hanno fatto degli studi particolareggiati delle iscrizioni sui muri del Tempio, le Torri e la Caverna e hanno catalogato tutte le epigrafi con dei codici di riferimento. Sono stati pubblicati diversi libri nelle principali lingue sulla grandezza e l’eredità spirituale di Arunachala. Questa potrebbe essere la ragione per cui ricercatori spirituali di tutto il mondo, anche oggi, vengono a Tiruvannamalai senza distinzione di colore, credo o sesso, solo per stare col Signore Arunachaleswara.

Riferimenti ad Arunachala nel Mondo Moderno:

Venerata dai Saggi e dai popoli di tutte le ere, la santa collina di Arunachala oltre agli Indiani, continua a ispirare persone in tutto il mondo. Nel 1947, un “Gruppo Arunachala” fu fondato nel lontano Brasile. Oggi in tutti e cinque i continenti, sono presenti diversi gruppi di sadhaka (aspiranti spirituali) e ashrams (eremi, luoghi di ritiro) e il loro numero è in continuo aumento.

Durante la luna piena o nei giorni di Purnima, migliaia di persone affollano le zone adiacenti la Collina e il Tempio, girando (Giripradakshina) intorno ad Arunachala, questa pratica spirituale è antica quanto la Collina stessa. Tutti coloro che vengono per questo tornano indietro in pace, soddisfatti di avere “offerto” il meglio di loro al Signore, e tornano il successivo giorno di luna piena.

Unicità di Arunachala:

Alcune caratteristiche rendono Arunachala unica rispetto ad altri santuari dell’India e del mondo.

1) È il più antico santuario naturale nel mondo (I geologi – studio del 1940 – affermano che Arunachala è una delle strutture montuose più antiche del mondo, mentre le sue rocce sono di origine ignea; e questo conferma le antiche iscrizioni che narrano della sua santità e antichità).

2) Nonostante Arunachala venga considerata una montagna sacra dalle religioni Indù, ha un significato sottile ben più profondo che va oltre la stessa religione. Citando: “Dove finisce il materiale, inizia la religione – dove finisce la religione, inizia la spiritualità e dove finisce la spiritualità – inizia l’adorazione di Arunachala”. Questa è l’esperienza di coloro che hanno compreso e vissuto la sua natura essenziale di luogo indescrivibile.

3) La collina viene considerata l’aspetto formale dell’Essere Supremo e proprio per questo non ha alcun specifico nome religioso. Perciò dà il benvenuto a popoli di ogni religione, di ogni credo, ai ricercatori di ogni cammino e non occorre alcuna particolare osservanza pratica spirituale o religiosa per sentirsi i benvenuti. I monasteri Jainisti esistenti nelle vicinanze della città insieme ai templi e ai santuari delle maggiori religioni testimoniano proprio questa apertura e libertà.

4) Non esistono né sono prescritti riti particolari o orari per “adorare” o officiare in questo luogo. Tuttavia molti credono che il Giripradakshina (il giro attorno alla collina) sia la forma più adatta per adorare la collina sacra ed è una delle pratiche più diffuse.

5) Dei sessantotto santuari dedicati a Shiva, solo quattro sono considerati tali da concedere direttamente la Moksha (Illuminazione o liberazione dal Samsara o ciclo di nascite e morti). Di questi, Arunachala è considerato il più sacro da molti eminenti saggi e Maestri. “Concentrarsi su Arunachala stessa, concede la liberazione” questo è quanto credono milioni di persone che adorano Arunachala e sono stati molti, oggi e in passato, i Maestri che hanno sostenuto e confermato la possibilità di conseguire la realizzazione qui e molte anime altamente evolute vi hanno vissuto.

6) Aspiranti spirituali di tutto il mondo hanno sperimentato come ogni pratica sia più facile e intensa ad Arunachala rispetto ad altri posti, anche quelli di meditazione abituale. La sacra collina di Arunachala è considerato il luogo ove Shiva risiede in permanenza e qualunque pratica effettuata qui favorisce l’interrompersi del corso della mente di un sincero praticante, benedicendolo con la verità.

7) È difficile spiegare il “sentire” a chi non si è mai recato ad Aruna, così come è difficile spiegare a chi accetta solo motivazioni oggettive o scientifiche. Eppure chi è stato ad Arunachala sa di cosa si parla: una sensazione strana, di pienezza e profondità. Sorda e ottundente che lascia centrati su se stessi. Ci si sente avvolti e presi ma non da un qualcosa di esterno, da una profondità interiore in cui ci si viene ad immergere sempre più. Sensazioni simili si provano di solito nelle vicinanze di grandi esseri o nei rari stati di silenzio interiore ottenibili durante i tentativi di concentrazione. Noi, i traduttori di queste pagine, siamo stati ad Aruna, non mossi da alcun intento religioso, che rispettiamo senza seguire, né per ricerca spirituale, ma semplice percorso interiore nella Consapevolezza. [NdT]

Dalla sua cima… si ha la sensazione di sedere sul cuore del mondo, un centro dove ogni comprensione può essere facilitata. Sono sensazioni soggettive e pertanto non se ne può dare una spiegazione scientifica, però in troppi che sono stati qui le hanno ripetutamente confermate. Chi vi si reca una sola volta non riesce a dimenticare le notti sulle sue pendici, o i colori delle farfalle che vi si trovano sulla cima. Non ci sono parole capaci di descrivere Arunachala, nonostante tutti i tentativi fatti nelle pagine che qui leggete. Arunachala è Aruna. Se si volesse sentire Dio o l’Assoluto o l’Essere da qualche parte nel mondo, se non lo si volesse sentire attraverso una persona sia essa un Santo o un Saggio, questo è uno dei luoghi ove ciò è possibile. Per questo è importante che questo luogo e le zone limitrofe siano preservate da ogni genere di cambiamento, affinché rimanga come è per tutte le generazioni future. [N.d.T.]

Il contesto attuale.

Sono tanti i problemi che oggi si presentano agli occhi di chi ama e adora Arunachala come Dio in terra. Troppe persone vedono minacciata la loro fede, il loro credo, le loro speranze. Troppe persone sentono colpito quanto di più sacro è per loro, la collina che li ha curati, guariti (interiormente ed esteriormente), benedetti e da cui infine si sentono protetti. Questa minacce nascono proprio da quanto oggi sta accadendo ad Arunachala e Tiruvannamalai.

Gli abusi edilizi su Arunachala.

Negli ultimi trent’anni si è assistito ad una proliferazione edilizia selvaggia, specialmente sul pendio Orientale della collina. Tutte le costruzioni e le baracche sono abusive, edificate con la connivenza delle autorità civiche infatti a molte viene assicurata la fornitura dell’energia elettrica, con una serie di pali elettrici infissi sul terreno (Si consideri che le linee di energia elettrica da molti sono considerate come alterazione del magnetismo stesso della montagna [N.d.T.])

Le case – a maggioranza in affitto – mettono a grave rischio d’incendio tutto il rimboschimento fatto sulla collina. Inoltre la mancanza di sistema fognario inquina tutte le falde d’acqua ogni qualvolta piove, infatti le vasche che sono alimentate da queste acque, diventano a loro volta inquinate e focolai di malattie e infezioni. Questa continua dissacrazione della collina offende e ostacola il credo e i sentimenti di milioni di devoti di Arunachala. Parliamo di offesa ai sentimenti e al credo perché ovviamente non si può pretendere che tutti credano e vedano Arunachala come luogo sacro. Però occorrerebbe almeno rispettare il credo di tutti questi uomini.

Problemi che affliggono la città di Tiruvannamalai.

Intorno alla collina come detto precedentemente, c’è un numero senza fine di vasche, stagni e laghi. L’acqua di tutti questi bacini di raccolta si inquina diventando non potabile. La sopravvivenza di molte persone dipende da questi bacini per l’acqua potabile che per gli usi igienici. Qualcuno degli stagni sta cominciando a riempirsi e si è iniziato ad edificare anche attorno ai bacini di raccolta. Per esempio, due vasche sono state riempite in questo modo sulla strada di Chengam.

Inoltre, il dipartimento governativo responsabile dei terreni di Paramboke si è intromesso e ora le costruzioni sono arrivate tra la collina e il sentiero del pradakshina. Questo purtroppo impedisce la vista della collina durante il giro. Per chi effettua questo sacro rituale ciò è grave poiché si crede che la concentrazione interiore viene favorita dalla sua vista.

L’inquinamento acustico

All’inquinamento acustico causato dagli altoparlanti usati durante le feste e i matrimoni, si è aggiunto quello di alcune discoteche in funzione l’intera notte e il frastuono dei clacson del traffico di camion e autovetture dirette verso Chengam e Vellore aumenta in progressione geometrica. Gli incidenti stradali sono in continuo aumento, tralasciando di ricordare i cani, il cui investimento è ormai una scena comune.

Il Tempio:

Il grande tempio dedicato a Arunachaleswara pur magnifico e ricco culturalmente ricco è anche molto trascurato. L’ultimo rinnovamento fu nel 1972, mentre nel Kumbhabhishekam fu fatto nel 1976. Inoltre, le vaste sale dalle cento e mille colonne hanno bisogno di essere restaurate. La pietra scolpita delle magnifiche colonne e dei muri comincia a mostrare i danni nati dall’incurante applicazione di vernici, tempere, adesivi, poster, ecc., che coprono le antiche opere d’arte che ricoprono le superfici del tempio. Le Poojas (le cerimonie sacre) vengono eseguite secondo il capriccio e la fantasia delle autorità. La prima, il Kala pooja dovrebbe essere eseguita prima delle 5.30, mentre il tempio apre più tardi e quindi il Kala pooja di solito viene eseguita solo verso le 7.00. Lo stesso avviene con le altre cerimonie prescritte dai testi canonici.

Purtroppo ed è triste, le autorità del Tempio non hanno alcun potere e controllo sulle vaste terre donate ad Arunachala a più riprese e in vari posti (non solo a Tiruvannamalai, ma anche altrove, e.g. Madras).

I piccoli templi e mantaps sono stati ben costruiti tranne che per i Lingam e alcuni templi sono in pessime condizioni e i mantaps sono occupati da persone prive di scrupoli che vi svolgono in continuazione attività non molto legittime. È difficile credere che queste attività si svolgano a Tiruvannamalai senza essere notate dalle autorità.

Si stanno iniziando a costruire diversi negozi lungo il muro esterno del tempio. Questa costruzione andrebbe fermata perché rappresenta un grave rischio di incendio per le Torri del Tempio. Infatti recentemente è crollato all’esterno del Tempio un mantap sostenuto da 16 colonne di pietra, il crollo è stato causato da un incendio sviluppatosi in costruzioni adiacenti al mantap. La struttura interna di sostegno di tutte le Torri è fatta da travi e contro-travi in legno, quindi ogni focolaio di incendio che si sviluppi nelle vicinanze rappresenta un grave pericolo che può distruggere completamente le antiche Torri. Per questo è opportuno che vengano adottati urgentemente i seguenti provvedimenti dalle autorità amministrative:

1) La collina e la Città devono essere dichiarate come un Patrimonio Nazionale e della Cultura Mondiale.

2) Tutti gli abusi edilizi sulla collina devono essere eliminati e dovrà essere costruito un recinto intorno alla collina, prima dai lati Orientale e Nord del pendio e per estenderlo gradualmente tutto intorno alla base della collina. Dovrà essere diffusa l’esistenza di un decreto del tribunale che impedisce ogni tipo di abuso sulla collina.

3) I ruscelli che alimentano le vasche devono essere liberati da ogni ostruzione.

4) Le vasche devono essere recintate e l’acqua usato solo per bere.

5) Zona compresa fra la collina e i sentieri di Pradakshina:

  1. Non devono essere permesse costruzioni nella zona che va (in senso orario) verso Nord dall’Ashram di Sri Annamalai (situato nell’area di Palakothu nel lato sud della Collina) fino al Pachiamman koil.
  2. Nella zona compresa fra Pachiamman koil e Palakothu, invece possono essere permesse costruzioni non più alte di 20 piedi (6 metri), purché non impediscano in alcuna maniera la vista della collina.

6) Tutti i templi e i mantap al loro interno, in povere condizioni, devono essere restaurati urgentemente, mentre le costruzioni e le aggiunte abusive e gli abusi in genere devono essere rimossi, in modo da tornare ad essere disponibili come ripari per i devoti che fanno il pradakshina.

7) Tutti i terreni e le altre proprietà del Tempio devono essere accuratamente inventariate e valutate da un comitato appropriato ed essere portate sotto una diretta gestione e controllo del Tempio.

8) Deve essere avviato subito il restauro del Tempio di Arunachaleswarar.

9) Tutti i negozi costruiti lungo i muri del Tempio devono essere rimossi poiché oltre a rovinare l’estetica di un monumento così antico, costituiscono un serio rischio d’incendio.

10) Le cerimonie (Pooja) e le feste devono essere fatte nel Tempio di Arunachaleswarar in osservanza alle regole Agamiche, secondo la tradizione vedica rispettata in tutta l’India.

11) Tutti i cartelli pubblicitari all’interno del Tempio devono essere rimossi, anche quelli che servono ad indicare il donatore (è una sorta di sponsorizzazione che serve a mettere megacartelli inneggianti a varie ditte). (È come se all’interno della Basilica di S. Pietro o al Duomo di Milano qualcuno mettesse la pubblicità della Sip o delle Ferrovie dello Stato o della Fiat solo perché hanno regalato una sedia. [N.d.T.])

12) L’inquinamento acustico durante le feste come Margazhi, sabharimala yatra e Ramzan deve essere attentamente controllato e minimizzato ove possibile. Le discoteche devono essere allontanate dall’area della collina e in futuro dovrà essere regolamentata l’installazione di ogni locale pubblico nell’area. Deve essere proibito il frastuono dei clacson sulle strade per Chengam, Peygopuram, Vellore e lungo tutto il sentiero di pradakshina deve essere proibito mentre i limiti di velocità devono essere rispettati per proteggere il percorso delle migliaia di devoti che girano attorno alla collina, oltre che i cani e il bestiame. Si ricorda che l’uso dei clacson ad aria è proibito nelle grandi città – questa regola deve essere fatta rispettare anche a Tiruvannamalai.

13) Durante i giorni di luna piena (la festa di Deepam), non dovrebbe essere permesso il transito di veicoli lungo le strade verso Chengam e Kanchi. La deviazione non comporta eccessivi disagi data l’esistenza di una tangenziale parallela alla strada per Chengam (come indicato sulla carta geografica).

Alcuni di questi provvedimenti potrebbero essere messi in atto grazie alla sponsorizzazione di qualche grossa azienda tipo la TVS o la TATAS, che potrebbero farsi carico dei costi per costruire la recinzione della collina, o per la pulizia e il mantenimento delle vasche, il restauro dei templi e dei mantaps – provvedendo al mantenimento di questi e delle terre del Tempio. Invece i terreni di Paramboke possono essere gestite da organizzazioni di volontariato come la Exnora, la Società per il Riforestazione di Annamalai ecc. Inoltre non deve essere permessa l’installazione di industrie pesanti o costruzioni molto alte entro un raggio di 20 miglia intorno alla collina.

In breve, occorre prendere ogni possibile misura per mantenere intatto l’ambiente spirituale che esiste a Tiruvannamalai, un ambiente che l’uomo non è in grado di creare ma che può cercare di preservare, e tutto questo è di assoluta importanza per mantenere intatto l’equilibrio naturale e vitale.

Conclusione:

Ecco, abbiamo cercato di spiegare con i nostri limiti il significato e l’importanza di Arunachala e di Tiruvannamalai. La sua importanza e il suo valore è più che mai evidente oggi, dopo centinaia e centinaia di anni, milioni di sinceri ricercatori continuano ad andare in questi luoghi così propizi da tutta l’India e da tutto il mondo. Le misure che chiediamo e suggeriamo non andrebbero trascurate o prese alla leggera. Se si riuscisse ad applicarle permetteranno la continuità dei valori e dei simboli che mantengono e tramandano la vita e la fede di tutti i popoli indistintamente.

Sarebbe opportuno che venga costituito un esperto ed efficiente comitato di onesti e devoti cittadini che con spirito battagliero possa portare avanti i questi suggerimenti e possa studiare e risolvere tutti i problemi che affliggono la città, la Collina, il Tempio, il famoso Ashram e i pellegrini. A questo comitato dovrà essere conferito il potere di prendere le immediate e appropriate contromisure.

A titolo di esempio portiamo a conoscenza di tutti che Sri S. V. Arunachala Moopanar Swamigal a Thirunelveli, ha reclamato a gran voce le terre appartenenti al Tempio di Ashta Lingam, intorno alla Collina dai Bracconieri. Con il suo instancabile lavoro tutti i giardini e i frutti sono in fiore i giardini e frutteti ed ogni Tempio è autosufficiente. Tutto questo lo ha ottenuto senza il sostegno o il contributo di qualche ente o società, ma grazie a offerte e collette pubbliche. Grazie all’encomiabile lavoro e sacrificio di questo anziano signore, gli otto templi attorno alla collina sono rifioriti e in buone condizioni. Se una sola persona ha potuto ottenere cosi tanto, senza il sostegno delle autorità, pensate cosa potrà essere fatto da un forte e onesto, deciso e efficiente comitato di devoti cittadini unitamente al Governo!

Protezione della Sacra Collina di Arunachala:

La sacra collina di Arunachala in passato era coperta da foreste con molti ruscelli non stagionali che scendevano dai suoi pendii, ricca di prati e pascoli naturali e di altri prodotti della foresta, usati per il sostentamento degli abitanti della zona. Oggi è in uno stato di desolazione, con i pendii sterili e rocciosi, bruciati e arsi, che impediscono a qualsiasi nuvola di lasciar cadere una provvidenziale pioggia. Sul pendio orientale, le abitazioni sono state costruite sfruttando e devastando le rocce naturali, i ruscelli e ogni nuovo filo d’erba viene razziato dal bestiame bovino e ovino.

La collina è sotto il controllo di differenti enti, riserva forestale, dipartimento entrate e autorità del tempio, per questo manca un coordinamento organizzato con compiti di soprintendenza e controllo sui continui abusi in atto che sta producendo un irreparabile disastro ecologico. Gli incendi, appiccati dai tagliatori d’erba dopo la raccolta delle messi (per facilitare la crescita dell’erba nella stagione successiva) ogni volta distruggono gli alberi e gli arbusti che crescono vicino. Le autorità sono incapaci di fermare questa devastazione che si ripete ogni anno.

La Società per il Riforestazione di Annamalai, dopo il suo inizio in sordina nel Gennaio 1988, sta portando avanti il rimboschimento dei pendii a oriente e a sud, prevenendo l’abbattimento di alberi, fornendo un controllo continuo da mattina a sera contro il fuoco e la distruzione dei nuovi alberi da parte delle capre da pascolo, ecc. La società (ARS) ha così finora piantato sulla collina 97.000 nuovi alberi e oltre 20,000 sui terreni di proprietà del tempio intorno al percorso di Giripradakshina. L’ARS sta cercando di dimostrare come la montagna una vota curata e controllata possa essere sia più bella e fresca che infinitamente più produttiva rispetto alle condizioni iniziali. La riforestazione di massa si sta iniziando anche sui punti più alti della Collina, grazie all’aiuto degli studenti. Nonostante questo, tutte le nostre richieste fatte ai vari dipartimenti governativi per sostenere una concreta azione di protezione dallo sfruttamento incontrollato e per un azione fattiva a favore di un suo ripristino, non sono state ascoltate.

Già dall’Ottobre 1992, l’ARS ha fatto presente al District Collector:

1) La necessità di costituire un Comitato di Protezione ambientale per il distretto (come già fatto dal District Collector del distretto di Ambedkar) a cui partecipino rappresentanti del Governo, di enti, Istituzioni Educative, NGO, ecc.

2) Fare in modo che il Monte Arunachala venga dichiarato come un Proprietà Nazionale per facilitare efficaci misure preventive contro un indiscriminato e illegale abbattimento di alberi, pascolo di capre, incendi di erba e abusi in genere.

Per avere una foresta rigogliosa, ci devono essere varietà boschive e selvatiche insieme a varietà da frutto affinché si possa costruire un habitat naturale, dove gli animali e gli uccelli trovino abbastanza cibo da divenire stanziali e equilibrino l’ecosistema controllando i parassiti, l’impollinazione, la diffusione di semi e la fertilizzazione del terreno. Ma, attualmente secondo i programmi di silvicoltura sociale, vengono piantate solo piante di poche varietà perlopiù spinose.

L’ARS, conoscendo l’importanza degli habitat naturali, utilizza solo piante di diverse specie native distribuendole sulla collina in funzione dei diversi ambienti.

L’ARS contemporaneamente sta portando avanti una campagna di istruzione ambientale sulla protezione degli alberi, mentre nei villaggi vicini incoraggia la popolazione locale alla cooperazione per provvedere al fabbisogno di legno combustibile e foraggio secco all’interno di ciascun villaggio. L’ARS gestisce a scopo dimostrativo un podere sperimentale per mostrare come i terreni comuni in degrado dei villaggi possono essere riconvertiti a basso costo e in poco tempo usando sistemi naturali.

L’ARS ha finora ricevuto oltre 20 crores (due milioni) di rupie dal 1989 al 1996, provenienti da fonti diverse – principalmente dall’Australia, infatti l’ARS è assistito tecnicamente nei suoi progetti dal Rain Forest Information Centre, NSW, Australia.

Piano d’azione:

1) Dichiarare la collina, i sentieri che la circondano, tutti i santuari e vasche un eredità Nazionale. (Si consideri che le vasche sono strettamente connesse ai santuari ai templi nei culti shivaiti [N.d.T.])

2) Creare un’Autorizzata Autorità di Zona (Notified Area Authority – NAA)- come nelle colline di Palni e Tiruttani – che prenda controllo dei poteri dispersi (Panchoyats, Municipali, Dipartimento Forestale ecc.)

3) Mettere la riforestazione di tutta la collina (compresa il controllo e l’amministrazione dello spartiacque) sotto un’unica Autorità di Zona (Notified Area Authority – NAA). L’ARS potrebbe giocare un ruolo direttivo mentre il Dipartimento Forestale si occuperebbe di eseguire i progetti. Il controllo finanziario rimarrebbe al NAA. Il feedback Tecnico sulla qualità del lavoro potrebbe essere a carico dell’ARS.

4) I finanziamenti potrebbero venire da una fondazione centenaria, dal NWLD, oppure dai fondi dei recenti stanziamenti Giapponesi al Governo del Tamil Nadu oppure da qualsiasi altro stanziamento del Governo Indiano.

Ramana Maharshi

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi