Scoperti in Giordania libri che potrebbero riscrivere la storia

Documenti precedenti ai Rotoli del Mar Morto

110329165504_bigLa storia del Cristianesimo potrebbe essere riscritta grazie a un beduino giordano. Una settantina di libretti in piombo, tra le cinque e le 15 pagine ciascuno, sono stati ritrovati in Giordania. Risalirebbero a 2000 anni fa e sarebbero i primi documenti riguardanti la crocefissione e la resurrezione di Cristo.
Grandi poco più di una carta di credito, i libretti sono uniti da anelli di pelle e sono marchiati con il menorah, il candelabro a sette braccia antico simbolo ebraico.
 

LE TAVOLE CONTESE. Il ritrovamento è avvenuto in una regione arida nel nord della Giordania. Un’alluvione pare abbia liberato una nicchia all’interno di una grotta dove il beduino ha trovato il plico.
Il tutto è accaduto tra il 2005 e il 2007, ma solo ora è stata resa nota la notizia dopo che i preziosi documenti sono finiti – in che modo non è ancora chiaro – nelle mani di un israeliano che li ha portati fuori dalla Giordania e consegnati agli esperti del suo Paese.
Il governo Amman ha così iniziato una battaglia legale per riprendersi i preziosi manoscritti, a suo avviso sottratti illegalmente.

110329164505_bigLa scrittura è in parte ebraico antico, in parte in codice.

«I testi potrebbero essere stati incisi», ha spiegato alla Bbc Ziad al-Saad, direttore del dipartimento di Antichità giordano, «da un gruppo di seguaci di Cristo una decina di anni dopo la crocefissione. Se così fosse sarebbero ben più importanti dei Rotoli del Mar Morto ritrovati nel 2004». I Death Sea Scroll sono considerati il più antico ritrovamento nella storia della religione cristiana. Negli oltre 30 mila frammenti conservati a Gerusalemme, si trovano parti della Bibbia e la versione più antica dei Dieci Comandamenti.

SCONTRO SULL’ORIGINE. Ora la nuova scoperta che potrebbe cambiare la storia, soprattutto se fosse confermata l’origine cristiana delle tavolette. Una tesi, questa, sostenuta da molti esperti e ricercatori.
«Una delle caratteristiche che fa pensare che le tavolette siano di origine cristiana e non ebraica», ha sottolineato la professoressa Margaret Baker, tra le massime esperte dell’Antico Testamento, «è il fatto che abbiano la forma di libri e non di rotoli. L’uso dei libri è, infatti, riconducibile ai cristiani».

SIMBOLI CRISTIANI. E dello stesso avviso è Philip Davies, professore emerito alla Sheffield University che ha avuto la fortuna di vedere da vicino i libretti di piombo: «Si vede chiaramente una mappa di Gerusalemme. In una pagina c’è una croce in primo piano con dietro una apertura che potrebbe rappresentare la tomba di Gesù. Sono senza dubbio immagini cristiane».
Certo, gli studi da fare sono ancora lunghi, da quelli sul metallo alla decifrazione delle scritte che, a un primo esame, sembrano in ebraico antico, con alcune parti in codice. «Tutto fa credere che siano scritti cristiani», ha confermato David Elkington, studente di studi religiosi e archeologia.
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PRIMA DI SAN PAOLO. «La presenza del Menorah su una delle copertine», ha concluso l’esperto, «porta al periodo cristiano. Agli ebrei, infatti, al tempo era vietato rappresentare il candelabro a sette braccia perché era conservato nel luogo più sacro del tempio, alla presenza di Dio».
Il Cristianesimo, fino a oggi, ha come sua più antica testimonianza le lettere di San Paolo, che risalgono però ad alcune decine di anni dopo la morte di Gesù. Se venisse confermata l’origine cristiana dei libri di piombo, si tratterebbe della seconda scoperta avvenuta in Giordania riguardo le origini del cristianesimo, dopo quella del 2008, quando un gruppo di archeologi portò alla luce a Rihab quella che è considerata la più antica chiesa cristiana del mondo.

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