Esonet

    L’INIZIATO

      

    Ai Maestri

    e ai compagni sul Sentiero

      

     

    I     La Notte oscura………………………………………………………pag. 3

    II    L’Alchimia interiore……………………………………………….….……7

    III   L’Aspirazione……………………………………………………………….12

    IV   L’Amore che irrompe..………………………………………………….17

    V     La scoperta del Sentiero…………………………………………..….23

    VI    Il Servizio ……………..………………………………………………….…28

    VII   Il Risveglio…..………………………………………………………..……33

    VIII Il Pensiero creatore…………………………………………………..….38

    IX    Il Senso e l’Ordine……………………………………………………..…43

    X      L’Unità…………….…..………………….……….……………………..…48

    XI    Le Nuove Comunità……………………………………………….….…53

    XII   La Visione………………………………………………….………………..58

     

     

    Il testo intende descrivere in un linguaggio lirico e con metafore trasparenti tappe e aspetti del Sentiero evolutivo della Conoscenza e dell’Amore che a volte si susseguono, a volte si intersecano o si sovrappongono.

    Il Pellegrino attraversa situazioni interiori e passaggi diversi: le tenebre dell’ignoranza e dell’attaccamento alla forma (I, La Notte oscura); la conoscenza e il perfezionamento di sé (II,  L’Alchimia interiore); il sorgere dell’aspirazione spirituale (III, L’Aspirazione); la rivelazione dell’Altro da sè e dell’Amore (IV, L’Amore che irrompe); la volontà determinata di intraprendere il Sentiero che conduce alla Casa del Padre (V, La scoperta del Sentiero); la scelta di servire l’Umanità (VI, Il Servizio);  il risveglio delle qualità dell’Anima (VII, Il Risveglio); il dominio del Pensiero (VIII, Il Pensiero creatore); il riconoscimento dell’Ordine del Tutto (IX, Il Senso e l’Ordine); la consapevolezza dell’Uno in cui “viviamo e siamo” (X  L’Unità); l’ideazione e costituzione di Gruppi umani ispirati agli Archetipi divini (XI, Le Nuove Comunità); la percezione del Superiore (XII, La Visione)

     

     

     

     

    I  

    La Notte oscura

      

     

    Velato di fango il Pellegrino

    dall’umida Terra grida il suo Essere

    attendendo risposte mute.

    Nel cielo di ghiaccio invoca,

    sfidando la sfinge dell’inflessibile Silenzio

    e l’enigma dell’ineludibile Sentiero.

    Immani Draghi infernali

    dal profondo dell’interiore assaltano l’Ideale

    corrompendo ogni intento

    e disgregando ogni fragile agire.

     

    L’Accidia paralizza in viscidi tentacoli

    la Volontà di Bene

    che eterna opera luminosa nel Piano.

    L’Amore è inerte,

    serrato come una preda

    nelle fauci dell’Indifferenza.

    Amaro e Noia inesorabilmente

    catturano la vita

     nella tagliola dell’immobilità

    dilaniando lo spirito.

    Perfidi Geni del Male di vivere

    smantellano di senso il futuro

    e il buio ignoto dell’Oltre atterrisce il cuore.

     

    Nella oscura ignoranza

    della caverna della coscienza

    ove si proiettano fievolmente

    indistinte ombre distorte, 

    l’Uomo geme in catene

    ignaro della Realtà che è Fuori

    creando nella mente sagome umbratili

    e tetri mondi irreali.

    Irrigidito nella sclerosi delle vecchie forme

    e rinchiuso nell’angusta dimora

    della fatale successione degli eventi,

    non ne scorge il senso occulto

    che origina dalla Giustizia assoluta

    del Mondo delle Cause.

     

    Nella coscienza ancora offuscata

    ogni tensione al Superiore degrada

    in velleità di divagazione dal quotidiano,

    in fuga dall’impegno del reale,

    in desiderio illusorio di elevazione

    della personalità separativa.

    Rabbia e desolazione gravano l’animo

    e la vita si manifesta

    come furioso campo di vana competizione

    o arido deserto disanimato di funesto abbandono.

     

    La vile Menzogna su di sé 

    vieta la Porta che svela il Vero

    provando con triste evidenza 

    quanto è duro a morire

    l’infido ossuto nucleo dell’ego,

    origine di ogni disarmonia.

     

    Ingannevole esteriore benevolenza

    e affettata superficiale simpatia

    sviliscono l’incontro delle anime.

    Incontri, rapporti, abbracci

    degradano in triste farsa sleale

    che violano la sacra Fratellanza

    e inquinano l’Amore.

     

    Coltri di gelo ricoprono il Cuore

    e l’affinità del sentire, l’unicità delle origini,

    la comunanza della propria essenza umana,

    l’universale destino di dolore e di Luce

    vengono rinnegati con arroganza.

     

    Il pensiero separato dal cuore

    persegue l’utile, il piacere e il potere

    operando in superficie

    e arrestandosi sul piano dell’apparenza

    ove operano i fratelli dell’ombra

    il cui destino è la sconfitta.

     

    In una lunga funerea teoria

    i giorni si susseguono uguali, opachi di vita

    e l’agire è indirizzato a povere mete

    o ad illusori traguardi.

    La vuota retorica del sentimento

    usurpa indebitamente il diritto

    della Verità sovrabbondante del Cuore.

     

    Inabile ad amare e alieno a se stesso,

     il Viandante si nutre di illusorie lusinghe,

    godendo delle vane esaltazioni di un attimo,

    o sprofonda nella triste passività dell’Indifferenza

    che spegne crudamente ogni affidamento

    spezzando i sottili legami interiori.

    Aridità e Disamore

    piantano con ferocia grigi stendardi

    sul cranio desolato e nel petto inaridito

    e con artigli dilanianti 

    inabissano l’Anima bambina

    in orridi di  angoscia.

     

    Indegnità e Colpa invadono il Pellegrino

    oscurando sensibilità umana

    e violando la Gioia,

    divino inalienabile patrimonio dell’anima.

    L’Intuizione si spegne nel dubbio

    che non dà credito a se stessa,

    vietando la percezione del Superiore.

    Privo dell’orizzonte di Gloria

    che sente come destino spettante per nascita,

    l’uomo rimane vittima

     dell’Idra dei vizi dalle nove teste mortifere,

    eternamente recise

    ed eternamente rinascenti.

     

    Nel  fondo dei ciechi carceri dell’apparenza

    l’avere soffoca l’Essere

    e l’ingannevole Forma

    vittoriosa innalza il suo vessillo di nebbie

    sulla sommità della gracile mente mutevole.

    Il diamante dell’Essenza è perso

    nelle irreali volute di Maya

    che ottundono i sensi interiori

    offuscando ogni Visione del Reale.

     

    Il mondo è vuoto agli occhi del Viandante

    ed egli non conosce compagni di viaggio

    che aspirano alla sua stessa Meta.

    Il dolore scava le sue tane illusorie

    e la voce del Sé è inaudibile,

    sommersa dal frastuono dell’ego.

    Le eterne  Domande del Pensatore

    rimangono ancora una volta insolute.

    L’impotenza ruggisce nell’interiore,

    illusioni e delusioni si rincorrono

    e il Fine supremo rapido si dissolve 

    nel vuoto di Notti dolorose.

     

    L’Anima langue, vinta dall’Entropia, 

    invano ricercando la Fonte del Reale.

     

     

     

    II

    L’Alchimia  interiore

     

    Come uno schiavo affranto al mulino

    gira ciecamente la ruota di pietra

    il Pellegrino rivive senza fine

    emozioni, desideri, passioni,

    automatismi, paure, risentimenti,

    rinchiuso nel recinto dei condizionamenti

    che riproducono impulsi e programmi

    della mente prigioniera della ripetitività.

     

    Come un solitario colonizzatore,

    inizia ad esplorare il continente sconosciuto di se stesso

    per comprendere e sanare il suo dolore

    superando l’imbarazzo, il terrore

    e l’abisso del disorientamento

    in cerca di possibilità a lungo occultate.

     

    Come un avido cercatore di tesori,

    offuscato da nubi di emotività e attaccamenti,

    ricerca infine l’oro dell’Amore puro,

    quintessenza trasformatrice,

    alito divino di Comunione

    che abbraccia, evolve

    ed illumina azioni e sentimenti.

     

    Nella tempestosa ricerca dentro  se stesso,

    comprende che l’essere precede il fare

    e con tenace amorevolezza

    filtra luce nelle cantine della coscienza

    affinché il suo muoversi nel mondo

    rifletta l’essere, perfezionato nell’amore.

    Impara a piantare il proprio dolore

    nel campo della Pazienza e della Compassione

    raccogliendone frutti di nuova Coscienza.

     

    Polarizzandosi nella mente,

    conosce, domina e infine muta se stesso

    educandosi con abile maieutica.

    Forgia con perizia raffinati strumenti

    che elevino la materia allo Spirito

    e irradino lo Spirito nella materia.

    Umilmente ricerca fuori e dentro di sè   

    dati di verità, duri e veritieri,

    che diradino false illusioni di crescita

    e insidiosi fantasmi di fumo

    generati dalle trame dell’ego.

     

    Comprende che potrà avanzare

    solo dopo aver fissato negli occhi

    l’indomito Guardiano della soglia

    senza tremare né fuggire né dissimulare

    né evadere né schermirsi né ripararsi

    né mentire né negare né patteggiare.

    Sa che se non trionferà  

    ogni avanzare sarà un inganno della mente.

     

    Evoca consapevolmente antiche memorie:

    tendenze latenti, istinti incontrollati,

    vizi non domati, vane passioni,

    viltà e debolezze dello spirito

    si affacciano minacciosi alla coscienza

    e la battaglia s’accende.

    Come un temerario Cavaliere,

    sfida la fiera minacciosa della verità su di sé

    rilevando con limpida fermezza  

    disonorevoli azioni e gretti pensieri,

    sedimentati in funerei tumuli di Orgoglio.

     

    Espone il volto di se stesso a lungo celato

    alla luce della Verità infine accolta

    fissandola sereno e intrepido.

    Si allinea interiormente al superiore

    e si riflette nel Sé, modello dell’anima,

    mirando alla Trasmutazione.

    Al contempo guarda al Cielo

    con nuovi occhi fondi di interrogativi,

    indagini, voti, domande, invocazioni.

     

    Nell’incessante solitario travaglio

    al crogiuolo alchemico interiore

    non c’è posto alcuno

    per la facile condiscendenza

    né per le illusioni su se stessi:

    perché la Luce penetri nel profondo

    l’osservazione di atti e moventi

    è ininterrotta, analitica, spietata

    ma sprigiona pace e sensi luminosi.

     

    L’altro diventa specchio

    e anche il temuto giudizio altrui

    è ora ben ricercato,

    e trasmutato in dono di comprensione,

    coscienza di lucide immagini di sé,

    filtro di nuove interiorizzazioni,

    metodo di analisi e perfezione.

     

    Crolla il mondo di finzione

    in cui l’Uomo ha creduto di vivere, muovere ed essere

    e cade ogni logora maschera

    di apparente premura e amichevole socialità

    richiesta dalla scena nel Teatro della profanità.

    Non è gradita all’Alto

    la fratellanza pavida che misura ogni cosa,

    usa blandizie e piaggerie

    e teme pusillanime la sua stessa ombra.

     

    L’esteriore affettata cortesia,

    qualità di formali corti e cortigiani,

    e di vili e tiepide comparse della vita,

    cede il passo all’ardire della chiara autenticità,

    della comunicazione di cuore

    e della sincerità amorevole. 

    Il Pellegrino comprende intimamente

    che amare davvero è anche dire a sé e ad altri

    verità aspre e forti che diradino nebbie illusorie

    sollevate da timorose fragilità

    o dal dispotismo protervo

    del piccolo ego borioso

    che si presenta come amichevole compagno.

     

    Nel Laboratorio della coscienza

    l’Alchimista dello spirito

    assiduo si dedica al Lavoro.

    Distilla nell’alambicco degli eventi 

    impulsi e sentimenti, realizzazioni e sconfitte, 

    esaltazioni e turbamenti, aspirazioni e rinnegamenti,

    tensioni dello spirito e qualità della coscienza

    ricavandone fragranti essenze di saggezza.

     

    Riconosce che il piccolo demiurgo terrestre

    creatore di rabbia e di dolore

    colma il Pianeta di fumo asfissiante

    che soffoca la Vita di ogni regno di natura.

    Umiltà e amore per il vero

    lo muovono a indagare vigilmente

    motivazioni e pensieri reconditi

    che  inducono i suoi atti

    poiché qualsiasi impulso, tendenza,

    moto e manifestazione del Cosmo

    ha la sua applicazione nell’Eternità.

     

    Intende che l’Uomo è essere di transizione

    e focalizzando il Pensiero 

    modella duttilmente come cera

    qualità, energie e carattere

    mutando in oro il piombo della sua natura.

    Ricerca la formula della transumanazione

    rigenerando le cellule con irradiazioni di luce.

     

    Stremato dalle antiche dure lotte con l’ego,

    abbandona le infinite ricerche della mente esausta

    e cede alla serena Verità

    che tutto contempla nell’amorevole equità,

    riconoscendosi per Quello che è.

     

    Cielo e Terra si incontrano infine

    fondendosi in armonia.

     

     

     

    III

    L’Aspirazione

     

     

    Tra corrosione interiore 

    e subitanee brevi rivelazioni di Luce

    il Pellegrino ricerca il Vero

    con anime compagne ancora ignote

    ma già unite nel Cammino segreto.

    L’Inquietudine sferzante

    divinamente agita la coscienza

    che inconsapevole anela all’Assoluto.

    La sacra Nostalgia dell’Origine

    e l’anelito al Ritorno alla Casa del Padre

    inseriscono sottilmente una nota accorata

     nell’apparente banalità del quotidiano.

     

    Nella Terra di Mezzo dell’Eterna Ricerca

    il Viandante ora sprofonda in bui dirupi di morte

    dove l’anima sembra perdersi per sempre

    ora valica alti passi rocciosi

    che sfiorano il cielo.

    Ora passa per strette gole di angoscia

    ora attraversa campi dagli illimitati Orizzonti

    ove risuona e si esprime la Vita più ampia.

     

    Talvolta sprazzi di immagini folgoranti

     fanno trasalire la sua anima lacerata

    additando supreme Sfere e inaccessibili Realtà.

    Talvolta squarci di Fuoco

    irrompono nell’Intelletto

    fulgidi di gloriose utopie  

    ma l’Ideale, offuscato da lividi fumi,

    ancora non può accecare di Luce

    la dura mente imprendibile.

     

    Lentamente il Pellegrino comprende che l’uomo porta in sé

    luce di salvezza e tenebre di dannazione.

    Sa che non può forzare la complessità del ritmo

    del pendolo dello spirito

    ma che l’offerta ardente del cuore dedicato

    può rettificare e accelerare le sue oscillazioni.

    Sintonizzato sull’onda dell’Amore,

    si impregna di materia e di esperienza,

    e rimeditandole le riproduce sublimate nello spirito.

    Redime entro la coscienza le forme distorte

    e ne innalza la vibrazione

    adeguandole divinamente all’Archetipo.

    Interroga, invoca, chiede, prega,

    ricerca, indaga, studia, medita,

    si umilia e si esalta, perdona, spera, ama.

     

    Come un antico Muratore

    edifica con quotidiano sacro lavoro

    l’incrollabile Cattedrale della coscienza

    che nessuna violenza umana potrà devastare

    né alcuna calamità terrena demolire.

    Fili d’argento lo collegano nell’interiore

    al Maestro e ai Fratelli  costruttori.

     

    Il desiderio si sublima in Aspirazione

    e Umiltà e Abnegazione

    oscurano nel nascondimento

    ogni esibizione e vanagloria.

    Nel timore di perdere la via,

    che pure a gran voce indica altrui,

    Misura e Temperanza, ancelle dell’Anima,

    disciplinano con rigore

    impeti e ignavie, eccessi e noncuranze,

    durezze ed indolenze, abusi e mancanze.

     

    Il Pellegrino lascia andare l’imbarazzo

    e il dubbio su di sé

    e proclama la bontà fondamentale,

    forte e luminosa come un cavallo

    che può essere impiegato nella vita.

    Cavalcando il ‘cavallo del vento’ della dimenticanza di sé

    decide con un atto puro e forte

    di  dedicarsi all’Umanità.

    Percepisce la comunione con il mondo

    e l’aiuto che può rendere

    mutando nel profondo ciò che è

    e donando il suo nuovo essere. 

    Ogni uomo  diventa un compagno del Viaggio

    che conduce alla Rivelazione dell’Infinito

    ove  le cose sono in mutua relazione,

    si attirano reciprocamente

    riflettendosi nell’oceano  della connettività.

     

    Riconosce che la realizzazione del modello divino

    dà bellezza all’azione

    e conduce lo spirito al suo destino.

    Sperimenta con fiducia che l’impulso creativo

    in sintonia con il Fuoco

    raggiunge fulmineamente il suo obiettivo

    poiché  magnetizzato dalla Volontà superiore.

    L’energia ignea dell’esaltazione spirituale

    impregna la vita di sentimenti rarefatti e sublimi

    saturando l’anima di sottili emanazioni.

     

    Assimila l’Insegnamento del Cuore

    poiché  l’elisir del suo calice è sempre disponibile

    e non  vi è  altra essenza

    capace di sostituirne il potere. 

    Intuisce che la salvezza dell’umanità

     non sta in esteriori potenze separate e disanimate

    ma nel Cuore, forza motrice centrale

    che conduce all’origine del moto

    al di là della divisione delle parti.

     

    Avendo intravisto la Meta gloriosa di ogni elemento

    evita ogni principio di collera e di separazione

    e  diviene sempre più benevolo.

    Evoca il Potere del Cuore

    nei dettagli concreti del quotidiano

    e nelle sfere più alte del Pensiero

    e lo addestra all’efficacia del Bene

    poiché non c’è forza malvagia che possa batterlo.

    Compone ciò che è scomposto,

     armonizza i contrasti, equilibra gli scompensi,

    diventa potenza motrice

    della sua stessa evoluzione

    e del Pianeta che gli è affidato.

    L’Umanità e la Terra gli stanno a cuore 

    più della sua stessa vita.

     

    L’aspirazione chiara e forte

    lanciata come una freccia

    dall’Arciere della Volontà

    e il cuore ardente

    capace di incenerire tutte le scorie

    producono mutamenti ed evoluzioni

    di sostanze e qualità, fatti e sentimenti

     attirando dallo spazio vibrazioni di pura Forza.

     

    Nel tabernacolo del cuore

    il Dolore si stempera allora in Redenzione,

    la rabbia si dissolve in opere d’amore,

    l’ignavia evolve in Potere operoso,

    l’ostilità si diluisce in Tenerezza,

    l’irruenza muta in Delicatezza,

    il peccato si sublima in Purezza,

    la dissimulazione si raffina in Sincerità

    lo scontento trasmuta in Gratitudine.

    Le sue parole e i suoi silenzi sono vibranti,

    l’agire fresco e vitale trasferisce saggezza

    e connette con il cuore.

     

    L’Uomo risvegliato

    che aspira ad accendere la Bellezza in ogni cosa

    inizia gioiosamente a immaginare

    di poter essere degno

    di servire la grande Gerarchia della Luce.

     

     

     

    IV  

    L’Amore che irrompe

     

    Dopo amari struggimenti,

    quando nell’interiore tutto è compiuto

    e l’anima vigile è in attesa,

    l’Amore irrompe smagliante,

    foriero di esaltanti rivoluzioni.

    Sabota congegni e circuiti

    azionati da chiusa disperazione,

    muta antiche mappe a lungo seguite nel tempo

    che l’anima ciecamente ripercorre.

     

    Sorprende il cieco  viandante

    che  ancora ansima sull’erta arida di irti sassi  

    ove la vetta è invisibile.

    Espansione e contrazione, attaccamento e libertà,

    sicurezza ed ignoto, Paura e Amore,

    servitù e libertà, moto e stasi

    si affrontano allora nel solco della Coscienza.

     

    Dopo  lunghe prove ineludibili

    il Pellegrino infine  intravede

    che cicli e cicli di tetra umanità

    macinando tempi e popoli, miti ed eventi

    celano la  Matrice del Reale.

    Diventa allora Costruttore di ponti

    fra il Mondo superiore delle Idee divine

    e la sua esternazione salvifica

    sulla Terra del Bene inespresso.

     

    Sente che il cuore degli uomini

    pulsa amore e crudeltà

    ma  sa che la pura Coscienza

    sottilmente filtrerà l’Indifferenza,

    sottile veleno del Mondo,

    che si nutre di alibi e ambiguità.

    Il Testimone interiore ne svela le maschere

    di rispettoso riserbo, di presunta impotenza,

    di male intesa cortese discrezione,

    di appello a sottili invisibili relazioni

    che esimono dall’impegno amorevole

    dell’incontro e della prossimità.

     

    Amici e antagonisti ne riflettono inesorabilmente

     la meschinità delle  dissimulazioni,

    la povertà di spirito della noncuranza,

    la codardia del negare, dell’ignorare,

    la viltà delle omissioni nel dire, nell’agire, nel partecipare.

    Emergono alla luce della verità

    gli alibi di serena distante equanimità;

    si disfano al soffio insistente della coscienza

    come brandelli di stoffa consunta

    le maschere di  imperturbabile sorriso

    che celano l’aridità della Noncuranza.

     

    Ma quando l’Amore irrompe

    in  comunità e gruppi umani

    si dileguano al contatto con il Fuoco del Cuore

    tiepide ignave viltà

    e si impone dominatore l’Amore,

    dialogante, benigno, fidante, veritiero,

    paziente, umile, sensibile, aperto, ardente.

    Amabilità, Gentilezza, Altruismo, Veridicità

    si manifestano come segni di Forza e Ispirazione.

    Si disgregano infine i grumi di coriacea ordinaria falsità,   

    i pretesti di equilibrato superiore discernimento,

    la presunzione della giustezza del silenzio

    che soppiantano vilmente la chiarezza dell’incontro,

    dissimulando la freddezza timorosa del cuore.

    Si sciolgono le cattedrali di ghiaccio

    innalzate dal Disamore, figlio della Paura,

    e ciascuno consegna con fiducia all’altro

    le chiavi del proprio cuore.

     

    Con cura assidua il Pellegrino cura

    che la Fiamma sia alta e intensa tanto da illuminare i cuori,

    ardente e ardita tanto da scegliere la Verità,

    forte e pura tanto da incenerire ogni residuo di ego,

    immensa tanto da abbracciare l’Umanità.

    L’Intento riconduce all’Intero

    e rende possibile la persistenza nell’unione.

     

    Relazioni negligenti e distanti

    ora,  governate dall’Amore,

    maturano in intimo interesse,

    in ascolto del profondo

    in partecipazione dell’anima,

    in colloqui chiari e flessibili.

    Riguardo per il sentire altrui

    e cura della comunicazione

    mutano repliche vaghe, evasive, incongrue

    in riscontri vigili, attenti, diretti.

     

    Si impone la virtù forte della Coerenza

    senza la quale ogni sviluppo è mistificazione

    e il linguaggio  diviene sacro strumento

    perfettamente aderente all’interiore.

    I pensieri fluiscono  leggeri

    e coincidono con l’azione;

    il dire diventa fare

    e il fare si tramuta in opera d’amore.

    Sincerità e Veridicità accelerano fasi e processi  

    in  un’alta perpetua amicizia.

    Il Dialogo diventa trama preziosa

    di rapporti sottili e intreccio di anime amorose.

     

    I rapporti si chiarificano

    nella Libertà della mente, nella lucidità del vero,

    nell’incontro di fidato abbandono

    privo di opachi infingimenti nati dal timore.

    L’agire meditato, ma diretto e coraggioso,

    sostituisce la cecità del reagire irriflessivo

    nella saggia serenità della Ragione

    e nel limpido ascolto del Cuore.

     

    Non più copioni tristemente ripetitivi

    di malsani, incongrui o vieti rapporti

    nè desolati vagabondaggi

    del cuore e dell’intelletto.

    Non più vani poveri legami 

    del vuoto cuore immaturo

    mossi dall’oscura compulsività del bisogno

    né sodalizi nati dall’arido determinato opportunismo

    di una ristretta Ragione.

     

    L’Incontro d’anima  

    governato dal fulgido Ideale lungimirante

    si innalza come una quercia magnifica

    che ha radici nel profondo spessore

    della scelta dell’interiore

    e i rami estesi negli ariosi liberi spazi

    del Superiore.   

    Speculari sensibilità gemelle

    che si attraggono riflettendosi armonicamente

    nei percorsi e nell’unità di Proposito

    infine risaltano evidenti

    al di là delle forme dell’apparenza

    e vengono all’istante riconosciute.

    Unanimi nel pensare e nel sentire

    si accompagnano intense

    in segreti percorsi interiori

    ricercando la quiete attiva e luminosa del Centro.

     

    Affinità elettive delle anime

    che si cercano trepide

    per similarità di evoluzione

    si affiancano  ardenti nel divino Lavoro

    vibrando concordi con il Piano.

    Il Cuore canta nell’interiore,

    l’Amore è gioiosamente affermato,

    vissuto con chiara coerenza

    e protratto senza fine con soave fervore.

     

    Umorismo e leggerezza zampillano festosi

    impregnando gli attimi dei colori della Gioia.

    I sensi si risvegliano all’intensità

    cantando in tutte le fibre del corpo

    e si affidano fiduciosi

    alle genuine esperienze del sentire.

    Alti pensieri sorgono dall’Essenza

     intrecciandosi luminosi  nella mente.

     

    Il respiro e il sentire si accordano ritmici,

    parole di unità sgorgano lievi

    in forme e sintassi armoniose.

    Occhi sereni si specchiano

    affidandosi reciproci,

    freschi chiari sorrisi fioriscono all’unisono

    incontrandosi nell’essenza.

    Nella coscienza irradiata dall’Amore

    ogni amicizia, vicenda o esperienza

    trasmuta in frammento di insegnamento

    e in incontro di anime;

    ogni evento, prova o avventura 

    sublima in nuova capacità e sedimento di Saggezza. 

     

    Il Pellegrino vede ora  con gli occhi del cuore;

    ode il fragore del mondo con la comprensione del cuore;

    ricorda il passato mediante il cuore;

    penetra il Futuro con la visione del cuore.

    Avanza per le strade insanguinate della Terra

    educando, insegnando, elevando.

    Sente nell’intimo che l’Amore creativo

    è stimolo che amplia la coscienza

    infiamma il cuore ed è capace di sacrificio.

     

    L’Empatia scalda i cuori,

    l’Energia li anima e ravviva,

    l’Entusiasmo li innalza all’Ideale.

     

     

     La scoperta del Sentiero

     

    Nell’andirivieni della coscienza

    ancora una volta il Pellegrino

    rinnega il più alto se stesso,

    inghiottito nella palude del mondo della forma

    e sepolto nella fossa del dubbio

    ove annerisce ogni Visione;

    ancora una volta si rivela a se stesso

    come sacro Microcosmo evolvente

    in un Macrocosmo pure evolvente.

    Nella più ampia coscienza

    lentamente percepisce  il Tutto

    con la parte del tutto che riconosce in sé.

     

    Il Sentiero si rivela all’improvviso,

    unico per  le anime pronte,

    dopo estenuanti vagabondaggi.

    E’ chiamato ad esso

    chi conosce le difficoltà della Via e non riuncia,

    chi non intende più tornare al mondo ‘di prima’

    chi sa che la Letizia è un conseguimento della Saggezza,

    chi intravede che le istruzioni per il Sentiero

    sono le più ardue ma conducono alla Pienezza.

     

    Il Viandante libera allora la sua anima di Guerriero:

    veste l’argentea corazza della purezza terrena,

    imbraccia le invincibili armi lucenti

    della Grazia e dei doni celesti,

    indossa l’elmo dell’eroica Virtù.

    Nell’estrema lotta che purifica

    la sua spada è il Cuore indifeso,

    le sue frecce il Perdono e la Compassione.

    Dagli abissi della coscienza più profonda

    si innalza maestosa sull’oceano dell’emotività

    l’intrepida onda della Forza

    della stabilità della Mente.

    Batte l’aspro scoglio annerito della personalità

    tornando a infrangersi più e più volte

    per farne pietra levigata come specchio lucente

    in cui possa un giorno riflettersi

    l’inconosciuto volto del Sé.

     

    Nella vita quotidiana il Pellegrino

    non indugia in oscuri recessi della psiche

    e rifugge dalla stasi, inganno di Maya,

    vivendo nella potenzialità dell’eterno presente.

    Fra le cose di ogni giorno cerca

    il filo della grandezza

    poiché ha intravisto che ogni moto creativo

    sgorga dalla Realtà causale.

    Il Tempo diventa successione

    di attimi consapevoli di eternità

    e nel castello interiore dell’anima

    penetra a fiotti  la luce della coscienza,

    mai prima cosi intensa.

    Sviluppa l’Empatia per i regni di natura,

    segno  rilevatore  della crescita della Coscienza

    e matrice di ogni Civiltà.

    Smaschera come impostori sconfitta e successo

    riconoscendo come unico

    dramma la disfatta dell’anima

    e come  unica epopea  la gloriosa rivelazione dell’Uno.

     

    Avanza con i compagni

    calpestando antichi mostri interiori

    che si nutrono di energia e volontà,

    per secoli potentemente rinascenti

    e  ora agonizzanti nella Luce.

    Consapevole dell’incompiutezza di una sola esistenza,

    aspira ad assimilare il supremo

    delle esperienze sul Pianeta

    per poterne donare il succo di saggezza 

    nei successivi soggiorni sulla Terra.

     

    Per comprendere la legge ed il ritmo segreti

    della Manifestazione,

    sorvola il deserto dell’Ignoranza,

    elevandosi come aquila che mira allo zenit

    verso l’astro luminoso della Conoscenza.

    Allineandosi e meditando

    partecipa al Progetto per la Terra

    precipitando il Proposito Divino

    in un’armonia di forme organizzate e coerenti.

    Invoca:  Che il Bene abiti il Mondo!

     

    Il Pellegrino sa che è arduo scalare l’Infinito

    gravidi di carichi e attaccamenti

    e che il Sentiero richiede grazia e leggerezza.

    Dissolve pertanto al Sole dell’Ideale

    scelte incongrue di pensiero e di vita,

    di carattere e di abitudine,

    di azioni e relazioni, di fragilità e passioni

    che come antica dura neve ingrigita

    ostacolano ancora la via. 

    Non lo dilaniano più Rimpianto e Rimorso,

    antichi giudici della sua antica esistenza.

    Guarda al Passato come ad un Maestro,

    percorre il Futuro che infine si apre alla vista

    con il nuovo Gruppo dei Pari

    uniti da sottili legami d’amore.

     

    Congruità e Coerenza,

    fiorite all’interno dopo assidua vigilanza,

    intervengono a preservare la candida interezza del Sé

    rendendo limpida la visione

    del sacro unico Sentiero.

    La Virtù si impone

    e le scelte di vita, gli amori e le opere

    servono fervidamente e vigilmente il Piano.

    Ascende allora in armoniosa integrità

    e con amoroso impeto

    per gli stretti tornanti del Monte

    sospinto dal potere della Fiamma

    poiché è la qualità magnetica del cuore

    che conduce al Grande Servizio, alla Sintesi

    e alla Comunione con la Gerarchia.

     

    Sperimenta che l’Evoluzione è una cordata

    ove il maggiore sostiene il minore

    e ove l’avanzare di ciascuno è il progresso di tutti.

    Ad ogni passo si aprono

    orizzonti diversi e più elevati,

    e valichi, e viste, e paesaggi straordinari  

    che mutano atti, pensieri, visioni.

    Percorre il sacro Cammino agendo nell’Innocuità,

    che tutto ama, riscatta e libera.

     

    Sa che ogni viandante terreno,

    pur con le sue colpe, è munito di una torcia

    ed egli  opera per accrescere quella luce.

    Accoglie ogni diverso e lo diventa egli stesso nel cuore

    per meglio comprenderlo.

    Come una stella, dona amore e conoscenza

    poiché  si riceve solo quando tutto si è dato.

    La Mente illuminata domina dal centro,

    sovrana imperatrice della coscienza,

    l’Amore pronto si allinea irradiando benefico.

     

    Amorosamente venera la Verità,

    ad ogni costo e anche contro se stesso:

    l’antepone al suo interesse, ai suoi amori,

    al suo stesso benessere.

    Come un ardito funambolo

    oscillando tra coraggio e sconforto

    procede in Bellezza e con cautela

    sulla corda tesa sull’abisso.

    Impara a leggere i segni dei tempi

    e a proiettare il Proposito nel Futuro

    con crescente intensità focalizzata.

     

    Dopo lungo intrepido lavoro nell’interiore

    risposte, riscontri, interventi

    diventano pronti e amorevoli;

    la diffidenza si dissolve nell’abbraccio fidato,

    l’ostinazione si apre alla Comprensione,

    la separazione all’Inclusione,

    lo sguardo esterno alla Contemplazione.

    La rigidità si allenta in fraterna cedevolezza,

    l’orgoglio sceglie l’Umiltà dell’incontro,

    il sentimentalismo evolve in Sentimento alto e forte,

    la competizione cede alla Condivisione.

    L’impulso del pronto reagire

    si muta in Azione dettata dall’Intelligenza del Cuore,

    dottrine e dogmi si sublimano in Insegnamento,

    l’istruzione si eleva in Educazione,

    la Cecità si sana in Visione.

     

    Alla sommità del monte

    al Pellegrino lietamente si svela

    che l’essenza di ogni cosa è il Supremo

    ed egli intravede luminoso all’orizzonte della mente

    il Tempio dell’Uomo Nuovo.

     

      

    VI

    Il Servizio

     

    Nei luoghi ordinari dell’esistenza insana  

    ove imperano malignamente  

    vili omissioni e infami negligenze,

    di sorpresa l’alto aspetto del Dovere,

    anteponendosi al diritto,

    gli si para davanti con fermezza,

    come l’unico degno agire

    che dia credito all’esistere.

     

    La Coerenza si impone

    sull’immatura inquieta volubilità

    del sentire, fare,  pensare.

    L’ottusità del misero orgoglio,

    tristemente asservito al piccolo sé,

    che non sa riconoscere

    prossime evidenti incongruità

    di vita e di rapporti

    trasmuta nel sorriso del donatore

    che legge l’interiore,

    apre il cuore allo svelamento del Vero

    e sente nell’intimo l’Unità.

    La coscienza elevata

    si apre libera al luminoso Servizio

    che fonde le coscienze.

     

    Divenuto Servitore del Mondo,

    pur sentendosi impotente,

    tende l’orecchio

    al grido dell’Umanità implorante.

    Sente come un macigno sul cuore

    l’immenso dolore del mondo,

    e si dona interamente.

     

    E’ uomo d’amore, privo di appartenenza,

    è magnete che attrae i cuori

    sostenendo ideali e propositi

    della nuova Civiltà umana.

    Pensa all’universale, agisce nel particolare;

    dedizione e gratuità diventano abiti usuali

    e pronti comportamenti dell’Anima.

    Usa il suo limitato Tempo umano

    come opportunità di illimitata ricchezza divina.

    L’avere coincide con il Dare senza fine

    poiché non esiste ristagno nel Cosmo

    e perde chi si ostina a conservare.

     

    Comprende d’impulso

    che i suoi vani beni terreni sono per il Mondo

    e che la libertà dalla materia

    reca bellezza, sottili compensi superiori

    e inattese letizia e gloria del cuore.

    Maturato nel dolore e nell’amore,

    impara a donare anche la cura che non ha ricevuto,

    l’amicizia che è stata violata

    l’ascolto che non ha ottenuto

     il riconoscimento che gli è stato rifiutato.

     

    Rovescia la propria fragilità

    in forza attrattiva e sicurezza d’azione

    e opera nel campo come nucleo irradiante.

    Porta con sé il talismano della Buona Volontà

    che magnetizza l’essenza di luce della sua natura.

    Diviene  Energia che muove la Rete

    poiché chi è ben orientato è la Via

    e connette con l’Intero.

     

    Nel Servire umilmente si innalza,

    nell’Opera impersonale si illumina.

    Aspira ad essere strumento del Superiore

    e afferma: ‘Nulla origina da me

    ma ogni cosa può avvenire attraverso di me’.

    Diventa Gioia dare aiuto in modo nascosto,

    benedire il Mondo e soccorrere ignoto.

     

    Apprende che la ragione, radice di separazione,

    può diventare origine di unione

    se si agisce nel segno della Fratellanza.

    Nel Gruppo dei fratelli ritrovati

    porta presenza della mente e vicinanza del cuore,

    condivisione dell’Opera e tensione all’Intento.

    Con essi impara ad agire nell’Amore impersonale

    e a non disperdere i frutti del lavoro

    in  vane dispute della personalità.

     

    Pensiero e azione

    simili a risoluti laser incandescenti

    mirano concordi al seme del Proposito

    come alla fulgida stella polare

    custodendolo con fermezza

    e ad esso orientando ogni azione

    per il Servizio alla Terra.

    La chiara luce della Ragione

    e l’ardore incontenibile del Cuore

    si intessono in una trama preziosa 

    di Sintesi di Luce.

     

    Si struttura nella mente con fermezza adamantina

    la Volontà di amare. 

    La sacra Cura per i viventi

    si manifesta all’animo ardente

    come invincibile antidoto 

    alla millenaria insensata incosciente crudeltà

    che assoggetta uomini, vite ed eventi.

    Nella sanguinaria Terra di Caino 

    la Fratellanza innalza le sue insegne.

     

    Nella tensione ad un Servizio alto e ampio

    l’assenza vile figlia dell’ego

    si trasfigura in Presenza che salva.

    La libertà si sublima in Obbedienza,

    l’opaco egoismo in Offerta.

    L’abile vacua dialettica si arrende alla Verità,

    il vano disperso interloquire

    si concentra nel ritiro della mente,

    il vagabondaggio dei pensieri guizzanti

    si arresta stabile nella contemplazione del Fulcro.

    L’ombra dell’inquietudine si dissolve

    nella lieta e verace novella

    del Mondo d’Amore che verrà.

     

    L’eternità trionfa sull’effimero,

    e il Pellegrino regola la propria vita

    scegliendo semplicità e sobrietà

    per rendersi libero per un più esteso Servizio.

    Tempo e Denaro diventano tesori da condividere,

    la separazione svanisce nell’Uno.

    Ogni moto del vivere

    scaturisce dalla chiara Fonte dell’Etica vivente

    che nobilita atti e aspirazioni

    e la Cura ai più vince l’interesse di ciascuno.

     

    Divenuto Curatore della Bellezza terrestre

    lavora per preservare i beni del Creato

    poiché non si possono distruggere

    le accumulazioni maturate nel cosmo

    attendendo spensierati

    nuove energie immeritate.

    Non tende più ad afferrare e a  trattenere

    e sceglie di vivere con poco e in pienezza. 

    Il Sentimento per i regni di natura divampa fervido   

    ed ogni creatura è fratello.

     

    L’intelligenza superiore impara lentamente

    a manifestare  la Saggezza della Condivisione

    edificata con lungo lavoro su Conoscenza e Amore.

    Distinguendo il Reale dall’irreale

    l’anima avanzata si apre

    a sfere più alte di potenza ed evoluzione

    che additano la via superiore della Comunione.

     

    Si svela la Grande Sintesi,

    che mostra la natura intima unitaria delle cose

    ove ogni azione è Rete e Servizio.

    Il Pensatore indaga nella mente del Logos,

    Creatore dell’immenso scenario del Cosmo,

    percependone l’intimo Intento di Unità.

    Armonizza sé e ciò che lo circonda

    con il Piano e con quanto è superiore

    nel Servizio gioioso al Tutto

    di cui si riconosce minuscola particella.

    Intuisce che solo il ‘Regno di Dio in noi’

    può creare il ‘Regno di Dio fuori di noi’.

     

    Il Pellegrino infine risuona con la Vita Una

    e respira solidalmente con tutte le sue creature

    manifestando nella Cooperazione

     

     

     

    VII

    Il Risveglio

     

    Il Viandante risvegliato

    splende come nucleo irradiante,

    attraendo per affinità anime pronte.

    L’anima infine dischiude la sua corolla

    al Sole della Coscienza

    risvegliandosi al Compito

    che esprime la sua stessa essenza.

     

    I segni dei tempi  mostrano

    che l’Ora  dei Misteri è scoccata

    e che l’Uomo ha imparato

    a rispondere sollecito e con ardimento.

    Avendo avuto esperienza delle cose terrene,

    le elabora con sapienza e infine

    si rivolta contro di esse, mutandone il segno.

     

    Sa che le energie dell’Universo costantemente creano

    mediante il magnetismo reciproco

    e che le qualità volitive e ricettive

    obbediscono alla potenza dell’attrazione.

    Sente intimamente che l’uomo

    non risponde solo a se stesso

    ma al Cosmo intero, vibrante in ogni cosa che è. 

    Per un effetto alto e puro

    vigila pertanto sulla qualità del suo impegno

    e sulla rispondenza del suo spirito all’Energia superiore.

     

    Con lungo sforzo paziente,

    fidando nella benevolenza dell’Universo,

    impara a seminare nell’interiore

    ciò che intende raccogliere su ogni Piano.

    Purifica con assiduità i pensieri

    che creano in ogni attimo e fissano per l’eternità

    la sua stessa essenza, le realtà dei viventi

    e l’aura del Pianeta.

     

    Nella contemplazione profonda costruisce l’Armonia

    che disgrega le forme del Male

    dissolvendole nel puro Modello

    della Perfezione originaria.

    La Menzogna, a lungo coltivata nella Paura,

    cede alla limpida verità su di sé e sulla realtà,

    trasfigurando nella luce irrompente

    disagio e pavidità, vergogna ed ignominia.

     

    Nell’anima rischiarata

    si pacifica il magma emotivo irrisolto.

    Amori inespressi e riconoscimenti inappagati,

    delusioni di vite incompiute  e amari rapporti,

    abbandoni laceranti  e perdite accorate,

    aspirazioni e tensioni inesaudite,

    si sublimano in dono di Luce e Coscienza.

     

    Nelle nuova Visione cambiano di segno

    e di intrinseco valore

    successo e rovina, vittoria e  disfatta,

    amicizia e ostilità, infimo e superiore,

    senso e inutilità, interesse e impegno.

    Crollano come lievi castelli di carte

    le illusorie grandiose immagini di sé,

    il fatuo valore di opere, azioni e rapporti,

    alte sterili teorie dell’immaginazione,

    costruzioni idealistiche della Ragione

    strutturate e sostenute interiormente nel tempo

    come difese al timore dell’Ignoto.

    L’anima alunna della Verità,

    vulnerabile e plasmabile,

    spoglia di orpelli e in sacra Nudità,

    può infine riconoscerli

    come fragili vacui sostegni dell’ego.

     

    Nel giardino dell’interiore

    nasce il fiore  della Responsabilità

    ricco dei doni della Grazia e di amorosi  profumi:

    ora il Compito è accolto con pienezza

    e il Dire coincide con il Fare

    in armoniosa corrispondenza.

    Alte risposte fulminanti ad antichi quesiti

    arrivano in forma di simboli rischiarando il cammino.

     

    Ferma Volontà ordinatrice

    e sensibile Gentilezza del cuore

    dipanano il groviglio dei sentimenti

    districando i nodi dell’esistenza

    per la nuova integra Vita. 

    Studio, meditazione e servizio

    scandiscono quotidiani le ore

    diventando Ordine e Regola.

     

    Il Viandante comprende che ciascuno vive

    nella migliore delle realtà possibili

    per il proprio avanzamento

    e che è ora il momento della Gioia.

    Accetta lietamente il suo passato e il suo presente

    intendendo che non vi è alcuna ragione

    per non essere immerso nell’infinito.

     

    La Paura del vivere è vinta dall’Amore

    che annienta ogni cedimento ed evita ogni resa

    vivificando ogni tendine del corpo

    poiché il cuore ardente sceglie spesso

    la via più diretta ma aspra e forte.

    La torre del Coraggio sostenuta dalla roccia del cuore

    si erge sulla salda coscienza

    che ha imparato a colloquiare con l’Anima.

    La sacralità di questa comunione

    è forgiata dal Fuoco possente

    che infonde vita a tutti gli esordi creativi

    ed è affidata allo spesso filo d’oro

    intessuto di molte virtù e di ardente aspirazione.

     

    L’Anima autentica fugge allora

    dalla  timorosa dimora delle abitudini

    e la Creatività irrompe scintillante   

    a formare nuove e più vitali connessioni.

    Perdono e Compassione

    allentano ogni fibra del corpo

    irradiando Pace perfetta.

    L’Ombra del crudele Disamore

    si dirada con naturalezza

    e il gelo della Noncuranza si dissipa

    al calore della Vita superiore.

    Spaziando oltre le tetre nubi del male

    la colomba di una nuova concordia

    invade i cieli e armonizza le case terrene dell’uomo.

     

    Ormai il Pellegrino non dice profanamente

    Voglio’ o ‘Mi piace

    ma, sacralmente,

    Non la mia ma la Tua Volontà’.

    Scorge la Realtà dietro gli accadimenti contingenti

    e intende che attacchi e oltraggi, soprusi e tradimenti,

    violenze e viltà, affronti e abusi

    non sono che abbagli della visione

    di singoli, gruppi umani e popoli.

    Diviene Discepolo puro e forte

    e mira alla Realizzazione

    poiché comprende nell’interiore

    che tutto è null’altro che Sé vivente in ogni cosa.

     

    Percepisce che la spirale della suprema Forza

    pone in azione tutti gli elementi

    e che il Cosmo non conosce periodi inattivi.

    Riconosce che l’accumularsi dell’energia

    nelle sfere del mondo

    dona varietà e valore alla sostanza

    suscitando la facoltà creativa dei demiurghi terrestri.

    Intravede nell’interiore

    che il progresso dell’evoluzione mondiale

    è prodotto del Magnete centrale

    e che la Creazione avanza per suo mezzo.

     

    Lo spirito glorioso dell’Uomo risvegliato

    coopera con la tensione dell’Universo

    elevando e trasformando la vita intera

    nella radianza dell’Infinito.

    Alta Maestria e perenne Evoluzione 

    diventano gli obiettivi  di vera Vita

    cui l’Anima nuova aspira.

     

     

    VIII

    Il Pensiero creatore

     

    L’Uomo riconosce che il Pensiero,

    fedele amico del cercatore, governa ogni cosa,

    guida e afferma, trova la via delle Leggi e delle Regole,

    discrimina fra superiore e inferiore,

    genera il moto e realizza il ritmo,

    vive all’infinito e innalza la coscienza.

    Educando il pensiero e la parola

    educa il cuore,

    poiché è solo il cuore che può leggere il cuore.

    Intensifica la focalizzazione della mente

    poiché comprende che dal Fuoco

    sgorga il Pensiero creativo

    che attraversa la fornace terrena

    e torna a riunirsi al Fuoco,

    rigenerando nuova energia per altro lavoro.

     

    Osserva il germe del Proposito,

    Centro originario infinito, armonioso, magnetico

    e Padre della Manifestazione

    che si squaderna nello Spazio.

    Pieno di meraviglia lo vede manifestarsi

    attraverso un unico Grande Pensiero

    che informa di sé la varietà del Creato.

    La potente Rappresentazione

    sostenuta dal Pensiero dell’Eterno

    continuerà generando potenti spettacoli

    fino a che sarà stabile nella mente divina.

     

    Comprende che nello Spazio

    ad ogni istante l’Uomo può creare futilità o Potere,

    evocando ombra o Luce

    e che il pensiero oscillante

    manca costantemente la meta.

    Lo depone pertanto sull’altare del cuore

    e lo tramuta in sacro strumento.

    Impara ad utilizzare la sua piccola mente

    divenendo cosciente cocreatore 

    del destino del mondo.

    Comprende che le frecce lanciate dal Pensiero

    focalizzato nella stabilità della mente

    ed elevato nel Cuore ad alti ideali di Bene universale

    strutturano la sostanza e creano i mondi.

     

    Il suo Pensiero tenuto saldo nel trono tra le sopracciglia,

    diviene responsabile, armonico, preciso,

    chiaro, teso, potente, definito,

    limpido e sintetico, impersonale ed eroico,

    e volto al bene comune.

    Proiettato nello Spazio,

    diventa seme che crea, rigenera ed eleva il Mondo

    costruendo un Futuro  di Potenza.

    Il Pellegrino impara a distillare nella mente

    l’intento causale

    fino all’effetto di coagulazione nella sostanza.

    L’alta ispirazione dell’Archetipo

    influenza l’ideazione dell’anima intuitiva

    che allinea causa, significato ed effetto

    plasmandoli in idea, sentimento e azione.

     

    Ogni profanità appare desueta e lontana,

    il Pensiero è costruito con cura come una scultura

    e rivolto all’amorevole Gerarchia.

    L’Uomo diventa responsabile della sua mente

    poiché ogni atto o movente risuona nel Tutto

    ove ogni cosa è interrelata

    creando sottilmente la realtà di ciò che è e sarà.

    Il Cosmo intero appare

    balenante alla coscienza profonda

    come una cascata perpetua

    di pensiero consapevolmente creativo.

     

    Vigilanza e Ricordo di sé si presentano

    come quotidiani custodi dell’anima 

    a regolare vita e pensiero.

    Intravede che mirabili fili di luce

    possono emanare dal seme di un solo Pensatore,

    e che di  essi è intessuto il vessillo stellato

    che proclamerà la sacralizzazione del Pianeta.

    Ogni azione costruttiva mirata a tal fine

    è sorretta e guidata da un preciso intento

    che necessita di essere affermato

    nella saldezza della mente

    e nella dolcezza del cuore

    per non rimanere sterile moto velleitario.

     

    L’intento alto e forte impressiona lo Spazio,

    ordina e condiziona il campo,

    attrae le energie necessarie alla realizzazione.

    Le correnti della Volontà

    coordinate e indirizzate al Proposito

    assecondano lo sviluppo della nuova Umanità.

    Spiriti evoluti attratti dal Magnete cosmico

    vivono l’impegno dell’impulso cosciente

    facendo emergere le forme più evolute.

     

    Suona per tutti il richiamo che muove all’azione

    ma il Proposito dovrà essere ardente

    come il Fuoco vitale

    poiché i tiepidi non possono costruire,

    e nell’aridità non nascono

    i fiori della Realizzazione.

    Molte frecce si spuntano

    sulla pelle spessa della mortifera indifferenza,

    acqua stagnante e melmosa

    incapace di riflettere le stelle.

    Il Pellegrino osserva che è più facile

    accendere una scintilla in un negatore

    che attraversare il molle spessore dell’Ignavia

    poiché il Fuoco si accende soltanto

    per attrito interno.

     

    Immenso è il progresso che si  attiva 

    passando dalla recettività inconscia della mente

    che fluisce con le correnti universali del Pensiero

    all’aspirazione alta e forte

    pronta a comprendere e accogliere le Origini e le Cause

    per cui il Cosmo respira.

    Il Pensiero igneo costruttore di realtà

    impressionato dall’Alto

    diventa lampo di fulgida Forza

    che il Creatore utilizza per tracciare

    nella matrice spaziale  il Disegno intelligente.

    Alimenta la tensione,  pervade ogni atto,

    stimola e dà vita ad ogni cosa

    attraendo le energie affini

    per delineare il Piano e il Progetto del Futuro.

     

    Con il Pensiero concentrato causante

    il Pellegrino partecipa all’Opera creativa,

    mostrando all’umanità coralmente invocante

    la via dell’Infinito.

    Il suo spirito pulsa come un cuore umano,

    diventando magnete che attrae

    per riportare ogni cosa al Primo Intento

    e al Centro che irradia.

     

    Insemina ogni particella del campo,

    affinché ogni suo punto

    divenga luminoso, sintonizzato, armonico, centrale.

    Il Proposito attivato dall’aspirazione

    agisce nel campo multipotenziale

    uscendo all’inerzia della neutralità

    e accogliendo Pensiero, Luce, Coscienza.

     

    Il Pensatore al Servizio dell’Umanità

    che ha imparato a costruire le cause nella mente

    come in vaso prezioso, crogiolo  del Rinnovamento,

    sa infine ordinare con potenza: Che la Luce sia!

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    IX

    Il Senso e l’Ordine

     

     

     

     

     

     

     

    Nell’enigmatico Castello

    di cui si ignorano le Leggi

    dove si svolge l’insensata vita ordinaria

    le cose tutte si definiscono infine

    alla presenza del Senso ritrovato.

    Ogni azione si sostanzia della luce del Significato

    e si struttura nel valore del Percorso.

    La vita diventa Scuola

    e l’Eterno permea il quotidiano

    che infine è decodificato e sprigiona luce.

    Acquista senso l’eterna universale sequenza

    del nascere, brillare, morire

    di individui, elementi, strutture, ere, sostanze.

     

    Il Viandante supera l’apparenza della dualità

    e unifica le coppie di opposti

    operando Sintesi superiori.

    Nella coscienza ampliata

    scruta oltre il caso apparente

     indagando le Cause che rivelano i nuclei occulti

    di Giustizia e Libertà, motori dell’Universo.

    Scopre, come insidiosa lusinga

    e severo monito all’imperfezione dell’io,

    la propria natura di creatore

    e il proprio alto destino di immortale.

     

    Al Pellegrino si svela 

    che la materia è anche spirito

     e che entrambi manifestano

     l’unica Energia primaria.

    Intuisce, e poi sa con certezza,

    che “Tutto è Mente”

    e che la spiritualità in Terra

    può aprire Porte immense.

    Il suo Lavoro è governato

    da Ritmo, Cooperazione, Condivisione

    poiché Comunione e Ordine

    servono l’Evoluzione.

     

    La Luce irrompe rivelando il Modello:

    l’Uomo risvegliato

    abbandona senza rimpianto l’Aula dei giochi

    ed entra con passo fermo

    nell’Aula dell’Apprendimento.

    Comprende che sia la temibile crudeltà

    sia il magnifico splendore del Creato

    esprimono il disegno e la tenerezza del Creatore.

    Sente nel profondo che ogni tenebra terrena

    pur  al culmine del suo orrore

    sarà diradata dalla Luce

    e che, nella Realtà sottesa a ciò che appare,

    ogni cosa è Bene.

    Vede con chiarezza la Redenzione

    all’opera nelle strade del mondo

    e diventa Cooperatore della Bellezza.

     

    Gli è rivelato il Piano,

    frammento della superiore sacra Rappresentazione

          che si avvererà

    ed egli sostiene il Proposito svolgendo la sua parte

    nell’opaco Pianeta degli uomini.

    Vigila assiduo poiché sa

    che, come onda di ripercussione, ogni  dissonanza

    provoca una catena di distruzione nello spazio

    e che, come onda magnetica,  ogni opera armonica

    riunisce i flussi  che confluiscono

     nel centro di potere dell’Essere.

     

    Nella coscienza connessa con il Tutto

    ogni estasi al cospetto della magnificenza del Creato

    raccoglie semi di luce

    e fa precipitare una particola del  Tesoro.

    Ogni celebrazione della Natura

     emana un raggio di vittoria

    poiché la comprensione dell’Ordine e della Bellezza

     illumina e salva il mondo. 

    Ogni creatura svela regole di ordine e geometria celeste

     e si manifesta come opera sonora e luminosa,

    viva e intelligente.

    L’Universo svela l’Ordine implicito

    voluto dalla Grande Mente,

    e il Significato sotteso alla Manifestazione

    illumina il Caos.

     

    La Giustizia immanente vince l’oltraggio,

    il caso rivela la Causa,

    il rifiuto si muta in Accoglienza

    l’Amore e il Compito si corrispondono

    L’appello ascoltato nella caverna del Cuore

    diventa ineludibile.

    L’Uomo sacralizzato comprende

    che solo amando ciascuno

    potrà ristabilire l’Ordine prescritto

    e aprire lo Scrigno del tesoro infinito

    che custodisce il Senso dell’Universo.

    Dimentica il proprio ego

    pur sorvegliandolo con attenzione,

     ed elabora il Progetto di Sè

    come favilla cosciente dell’eccelso Piano divino

    in cui per l’eternità, atomi infimi e infiniti, 

    gioiosamente viviamo e siamo.

     

    Educa ed insegna amando

    e si consacra come modello

    di chi ha già percorso il cammino del Sacrificio

    e aspira all’Ordine.

    Il suo Lavoro è ora la Fratellanza,

    l’aspirazione è l’Ordine,

    il  movente il Bene comune.

    La Parola diventa Guarigione,

    l’anima si scopre scintilla del Fuoco universale.

    La Contemplazione della Verità

    brucia Desiderio e Vanità

    offerti al sacro Disegno dell’Universo

    come grani d’incenso odoroso.

     

    La sua presenza eleva e sana

    poiché la coscienza limpida che mira all’Ideale

     tende a innalzarsi come una mongolfiera.

    Semina Verità,  Bene e Bellezza

    ovunque volga lo sguardo.

    Intravede che ogni cuore è contenuto nell’unico Cuore

    e che l’Universo è un sistema di cuori in rete.

    Permea lo spazio con le espressioni dello spirito

    poiché la Bellezza del Cosmo

    dà Ordine e Ritmo ed è il Bene di tutti i mondi.

     

    Comprende che Amore e Conoscenza

    aprono le porte dei Cieli,

    serrate  agli impuri e ai profani.

    Osserva che sulla cima del Monte

    Vittoria, Ordine ed Evoluzione vibrano all’unisono.

    Percepisce  che nel moto ordinato dell’Universo

    la Morte è onda di Vita evolvente

    che si propaga attraverso l’Amore e il Perdono

    fino a nuova nascita.

     

    L’entusiasmo che risponde al richiamo della Gioia

    avvolge il Viandante in una rete d’oro

    che consente la connessione con le Sfere superiori.

    Sublimi Maestri e Anime amanti

    osservano il suo avanzare 

    ma egli non ne ha percezione.

     

    L’Amore diventa cosciente, attivo,

    ardito, generativo, fervido, dimentico del sé,

    ampio tanto da invadere l’Universo.

    Come Fuoco irrompe sfolgorante  nella Mente

    svelando il Magnete della sua forza

    che ordina e struttura, salva e redime.

     

    Ad Esso il Viandante si orienta,

    ad Esso infine si affida  

    consegnandosi in gioioso Sacrificio

    e abbandonando i frutti dell’azione

     al flusso ordinatore e al Ritmo dell’Universo.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    X

    L’Unità

     

     

     

     

     

    Il Senso e l’Ordine ritrovati irradiano Gioia perfetta

    e il viandante sul Sentiero

    diventa infine Sacerdote dell’Unità. 

    Silenzio e Ascolto si impongono alla mente pacificata

    come maestri dell’interiore.

    La ribellione e il dubbio evolvono in Fede,

    l’ignoranza e l’oscurità in Comprensione,

    la prigione dell’io si apre alla Liberazione,

    le convinzioni limitanti si disgregano

    alla luce della Ragione risanatrice.

    La Gioia creativa trasmuta ogni asprezza  

    in opportunità di amore espansivo.

    Anche la Morte si rivela occasione di Vita più ampia.

     

    Il Discepolo risvegliato all’Unità del Cosmo

    pensa il Bene con perseveranza,

    poiché ogni bene evoca risposte

    dalla Dimora dei Maestri.

    Nell’Aula della Saggezza

    sviluppa le qualità del Fuoco e persegue l’Essenza,

    rifuggendo ogni retaggio di Inferno.

    Fuga l’ombra della separazione

    e diventa Cooperatore,

    affidando il suo piccolo volere 

    alla più alta Volontà

    poiché in essa è nostra Pace

    e la vera Libertà è nel servire.

     

    Evade dal cieco mondo sotterraneo 

    dell’Ignoranza dell’ostilità 

    e con le nuove ali della più alta Visione

    si eleva con scelta consapevole

    al Regno cristallino dell’Unità.

    Appare evidente che l’Umanità

    è un unico palpitante Organismo

    che vibra di desiderio d’amore.

     

    Intende che il Principio creativo

    sospinge costantemente le sostanze alla fusione

    e che, aggregandole, ne accresce la potenza.

    L’ineffabile percezione del Senso di ogni cosa

    annulla la parola umana

    mentre il Pellegrino conosce estatico la Vetta

    ove le sostanze confluiscono nell’Uno.

    Uno  Splendore inesprimibile

    stravolge le sostanze e gli eventi:

    tutto è come prima

    ma il tempo, i significati, le vite e le mete sono altri.

     

    L’Uomo-atomo avviato alla fusione

    è ora in  risonanza con lo Spazio

    che porta in sé ciò che l’Umanità

    genera costantemente.

    Percepisce l’insopprimibile tensione

    alla perfetta Unità dell’Universo

    e osserva l’intreccio delle sottili energie

    che creano la comunione tra gli spiriti

    formando il filo che conduce al Magnete.

    Persistenza e Ardore

    sono i segni del suo operare

    poiché la Salvezza passa per il Cuore.

     

    L’Uomo trasmutato

    che ha contattato l’Unità, Corona del Cosmo, 

    è nel mondo ma non più del mondo.

    Cede il piccolo sé e coopera con ardore

    poiché sa che aure ben armonizzate

    possono creare Nuovi Mondi.

    Lavora con la Luce e nella Luce,

    e splende nella perfezione del Tutto

    come cellula consapevole

    del Grande Uomo celeste.

    Intelligenza suprema e Cuore perfetto

    governano all’unisono il  flusso della vita.

     

    Contempla stupefatto la grandiosità della Manifestazione

    ciclicamente ricreata e mantenuta in essere

     nella fissità del Pensiero originato dalla Mente del Logos.

    Intuisce che il Proposito della Vita 

    è esperire l’esistente

    e che il fine del Creato è ritornare al Creatore

    trascendendo le forme diverse nell’Unità.

     

    La piccola coscienza dilatata, risvegliata all’Intuizione,

    riflette la Luce intellettuale sostanziata d’Amore

    che struttura i mondi

    e partecipa a grandi imprese.

    Accostandosi alla Mente Universale,

    ne intende il Piano di salvezza

    e rimane grata e annichilita

    dalla sua amorevole magnificenza.

     

    Alla vista superiore svaniscono come miraggi

    Tempo e Spazio, parametri umani

    inconfutabili nel mondo delle apparenze.

    La mente si accorda al potente coro dei Pensatori 

    che elevano il Pianeta a volute più alte della spirale

    in Concordia e Unità di intenti,

    le parole si dissolvono 

    nella Comunicazione animica più sottile.

    Il Discepolo  comprende

     che il dialogo ininterrotto con l’Assoluto

    rende gli uomini celesti

    e diventa canale del Superiore,

    ispirando azioni benefiche per Tutto ciò che esiste.

     

    Conforma il proprio suono interiore

    e la propria opera esteriore

    alla ordinatrice Musica delle sfere.

    Respira benevolenza

    e irradia Unità e Vita nel Pianeta degli uomini. 

    L’Amore spiritualizza le azioni

    e ogni pensiero corrisponde al Pensiero dell’Altissimo

    rischiarando lo Spazio

    che in eterno genera, nutre, riunifica, ama.

     

    La Mente risvegliata vede con chiarezza 

    la via del Ritorno all’Uno

    e coopera ad avverare l’Ordine supremo.

    Comprende che tutto ciò che di proposito

    tende all’unione

    ha il potere di richiamare le forze cosmiche,

    sulla Terra e sui mondi lontani.

    Osserva che chi sparge semi psichici di Unità

    delinea una catena di eventi

    che può vincere attività di oscura separazione

    miranti a stabilire la tensione opposta.

     

    Dislivelli e distanze, dissonanze e conflitti,

    lontananze e separazioni, discordie e disarmonie

    si dissolvono nell’Unità

    e nella Bellezza dei giusti rapporti.

    Mondo sottile e mondo delle forme

    si raccordano  in armonia,

    ritrovando la commensura e l’equità delle proporzioni.

    Nell’opera di compensazione

    si produce con lavoro assiduo

    la risonanza tra inferiore e superiore

    e infine  ogni Progetto rispecchia il Modello celeste.

     

    Con i fratelli il Pellegrino cerca vie nuove

    per antiche Verità,

    in Cooperazione e Concordia

    e perseguendo la Sintesi.

    Comprende che la competizione genera mostri

    e che Potere  è unire le forze.

    Riconosce che il Sentiero dell’Amore

    è la tensione stessa dell’energia del Cosmo

    che motiva ogni creatura

    a trovare la propria sacra funzione nel Tutto.

     

    La luminosa Casa del Padre, termine ultimo

    di ogni rotta segnata dal Cuore

     maturato nell’Amore e nell’Unità,

    si spalanca al Pellegrino vittorioso.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    XI

    Le Nuove Comunità

     

     

     

    L’Uomo illuminato espande la sua coscienza

    diventando collaboratore del Cosmo

    e crea un Nuovo Ordine

    in sintonia con il seme infuocato dell’Amore divino.

    Fonda Gruppi umani avanzati,

    modelli delle sacre Comunità planetarie,

    viventi sugli alti piani mentali,

    segni dell’Utopia del Mondo che verrà.

     

    Prima di elevarsi al Cielo,

    l’Opera scende nelle viscere di Gaia

    e Alto e basso, Bianco e nero si uniscono

    per gettare le fondamenta

    del rinnovato Tempio degli Uomini.

    Le vecchie forme di cultura e valori,

    di vita individuale e collettiva,

    di società e di gruppi umani,

    agonizzano nella corruzione,

    si disfano nella degenerazione

     e imputridiscono nella stasi degli assetti egoici.

    La coscienza espansa esprime

    nuove forme invincibili di Gruppi umani 

    che agiscono secondo il Diritto perfetto

     e la inviolabile Giustizia.

    La Mente illuminata dal Cuore

    stabilisce relazioni ove Sentimento e Ragione

    all’unisono conducono alla Libertà e al Bene comune.

     

    Comunicazione, scambio, incontro,

    condivisione, accoglienza, collaborazione,

    libertà, fraternità, irradiazione,

    circolarità delle informazioni

          sono l’energia delle anime nuove

    che precipitano il Futuro glorioso di Madre Terra.

    Le Anime risvegliate della Nuova Era

    lavorano in concordanza e fiducia

    aderendo alla disciplina dell’Unità

    pur se con mezzi e procedure diversi.

    Ciascuna, parte manchevole dell’intero,

    con forme in potenza e doni diversi

    cerca il Compito che la integri nel tutto

     

    Vivono l’Ideale nella Cooperazione

     rinunciando a se stesse per il Bene Maggiore.

    poiché tutte le anime ardono di desiderio d’Amore

    e aspirano all’Assoluto.

    Ogni vittoria è la Vittoria di tutti,

     è dedicata al Gruppo dei fratelli

    e promuove Unità ed Evoluzione.

    La Fratellanza si sublima in sintesi dei sette raggi

    presentandosi come Volontà, Amore, Creatività,

    Conquista, Costruzione, Comunione

    e Sacro Ordinamento.

     

    Come un ispirato architetto, il Discepolo

    pianifica le Comunità con materiali di luce

    rispecchiando l’Archetipo celeste.

    Sa che l’intero potere d’azione

    e il Progetto voluto dai Maestri

    appartengono alla sfera dell’invisibile

    cui l’idea degli uomini si accorda.

    Intuisce che Mandanti sconosciuti

     impregnano lo spazio

    di potenzialità di azione e rinnovamento.

    Ad essi va la Gratitudine degli operatori umani.

     

    Intende che solo la forma finita

    che corrisponde alla sfera superiore

    ha valore, utilità, durata, sacralità

    sull’azzurro Pianeta che evolve.

    La Volontà creatrice riconosce

     che è possibile costruire

    solo seguendo la Legge della Coesione

    e che le possibilità supreme si realizzano

    nella coscienza unificata

    e seguendo il Principio gerarchico.

     

    La Comunità è unione di scopi, relazioni, vincoli,

    norme, aspirazioni, intenti, valori

     e la responsabilità universale è la norma

    del pensare e dell’agire.

    Nel nuovo Organismo

    si coltiva tra gli eventi quotidiani

    un pensiero fiammeggiante,

    la Libertà è ordinata al Fine

    e ciascuno è maestro e allievo.

    Scopo, Campo d’azione e Progetto di vita sono comuni,

    opere e manifestazioni concordi,

    pur se ogni cuore ricerca formule diverse per esprimere

    la radianza del Vero, del Bello e del Giusto.

     

    Lo sguardo è volto all’imitazione del  Cielo

    per stabilire Armonia dei rapporti

    e Comunione delle anime.

    Si annuncia l’inedita Civiltà planetaria,

    preludio della Comunità cosmica

    della Fratellanza solare.

    Il Servizio collettivo è gioioso e incessante

    poiché il Lavoro in comune può produrre effetti illimitati.

    Gli operai della vigna del Signore

    vivono il legame della Fratellanza

    svolgendo l’alto Compito nella Cooperazione

    illuminata dalla mente radiante.

     

    Connessa alle creature dell’Universo,

     la coscienza diventa planetaria

    e il legame con il Cosmo porta a intravedere l’Infinito.

    Imparano a risolvere opposizioni,

    e ad armonizzare conflitti e visioni

    compiendo l’Opera di sintesi.

    Mutano il caos della molteplicitá 

    in  unitá poliedrica

     e fondono le individualitá sconnesse

    in un organismo armonico teso all’unico Intento.

    Il Cuore sa contenere gli opposti,

    riconoscendo e poi unificando le parti.

     

    Il Potere produce infine precipitati

    e le Mete sono raggiunte

    attraverso le loro proprie energie

    poiché le intelligenze necessarie all’Impresa

    sono le sue stesse finalità.

    Ogni Comunità persegue il suo Scopo

    dentro la comunità maggiore,

    e così dall’atomo all’universo

    in ordinata scala gerarchica.

    Le forme scelte variano secondo l’evoluzione

    poiché la creazione della Realtà

     risponde alle oscillazioni e all’intrico

    della  corrente evolutiva.

     

    Come il pilota che vira e modifica il percorso

    secondo i venti diversi

    senza perdere di vista la Meta,

    così l’Equilibrio governa la Comunità

    in modo duttile e flessibile.

    La sua vita pulsa, come tutto ciò che vive,

     obbedendo ai ritmi propri e a quelli maggiori

    con cui è connessa.

    Analogamente, il Sistema solare

    danza coordinato e perfetto

    in libertà e responsabilità

    sul piano dell’eclittica.

     

    Nei suoi scambi energetici

    e nella meraviglia dei moti planetari

    coopera al Progetto evolutivo cosmico

    per la Gloria Maggiore.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    XII

     La Visione

     

     

     

    Il Discepolo sviluppa l’Intuizione immaginativa superiore

    intravedendo la progressione degli eventi

    negli sviluppi ritmici e ciclici,

    eppur sempre nuovi.

    L’Avvenire diventa plasmabile

    e si connette congruentemente al passato,

    il Tempo diventa immensa trama

    di orditi prevedibili e non più oscuri.

     

    Il Disegno universale si svela articolato

    in infiniti progetti e piani minori

    che l’Intelligenza amorevole degli uomini,

    ispirata dal Cielo e dedicata alla Terra,

    porta a compimento in successione

    fino allo Scopo ultimo. 

     

    Il Futuro si manifesta 

    come il contenitore infinito di ciò che sarà,

    nel quale immettere le forme volute

    conformi all’Evoluzione

    poiché tutto ciò che si proietta nello Spazio

    mette radici e germoglia nel Tempo.

     

    L’Uomo trasmutato teso all’Assoluto

    pianta i semi del Nuovo Tempo degli Inizi

    creando sacre Conseguenze.

    Con Volontà e Potere

    origina Cause che armonizzano

    il mare nero del passato,

    il fiume convulso del presente

    e la nube sfumata luminescente del futuro

    che porta gloriosi messaggi di Vita.

    Dal suolo del Pianeta depredato dall’avidità,

    dissestato dalle azioni inconsulte dell’ego

    e insanguinato da indicibili millenarie crudeltà

    germogliano lentamente i segni della nuova vita

    che, invincibili flussi di  energia,

    mutano il volto della Terra.

     

    La Coscienza espansa

    irrompe fulgida nel sovrasensibile

    sfuggendo all’ordinario

    e contatta alti piani di realtà ignoti all’umano.

    Le Porte d’oro delle più elevate percezioni  

    si spalancano ai sensi interiori

    pronti a cogliere l’Essenza delle cose.

    Si manifestano gloriosi i Cieli

    e l’Iniziato inondato di Gratitudine

    si inginocchia tremante

    ai piedi dell’Eterno, infine riconosciuto.

     

    Impregnato di uno splendore onnipervadente

    si immerge estatico nelle ineffabili sensazioni

    della Luce e dei colori del Cielo

    e compenetra le qualità beatificanti

    delle realtà transumane.

    Luce, Suono e Colore

    appaiono armoniosamente integrati

    nella perfetta Geometria dell’universo.

    In una inconcepibile Sintesi divina

    le sfere vibrano in un’armonia superiore

    e la potenza creatrice consente

    che il suono irradi e il colore suoni.

    Ordine e Ritmo si svelano

    sovrane divine regole del Cosmo.

     

    L’Iniziato persegue senza sosta

    il Pensiero del Bene di tutti gli esseri;

    crescendo individualmente,

    arricchisce il tesoro generale

    e reca Bellezza al Cosmo.

    Il suo spirito ardente di Custode del Mondo

    serve armonicamente la comunità dei cuori

    poiché solo chi ha amore, e non solo conoscenza,

    ha ali per l’Infinito

    e può elevarsi con commensura e senza vacillare.

     

    La Fede a lungo coltivata

    diventa Certezza di cose conosciute;

    verità  più volte balenate all’Intuizione

    risaltano evidenti come vibranti Realtà

    disvelandosi all’anima aspirante come Vita Vera. 

    Nel Piano più elevato in cui si situa la nuova Coscienza

    la forma umana si trasfigura

     e appare con evidenza

    che i corpi grevi di materia e tutte le cose esistenti

    sono viventi grumi di Luce

    e  parte della meraviglia dell’intero Universo.

     

    L’Intuizione guida l’agire

    e l’Iniziato, stabile nel Sé,

    ‘sa e fa’ in immediata sincronicità.

    Comprende limpidamente e in profondità

    che l’Evoluzione esige Unità e sacra perpetua Dedizione

    e che la collaborazione con la Gerarchia rende eterni.

    Appare evidente alla Ragione illuminata

    che gli uomini sono Esseri di Fuoco

    ed è con tale convinzione

    che l’Uomo Nuovo comincia a indossare ali di fiamma.

     

    La Comunione diventa  Ordine matematico,

    precisione del Numero,

    perfezione della Geometria,

    Armonia corale e sinfonica

    cui ciascuno partecipa estatico

    emettendo la propria nota.

    In una Sintesi suprema,

    Cuore e Mente puri e gioiosi

    riconoscono   le Infinite Connessioni,

    esultano nel Centro,

    all’unisono cantano lodi

    e scoprono riconoscenti

     la Coerenza, il Senso e l’Unità.

     L’irreale si dissipa come bruma all’alba

     e l’Iniziato è condotto infine al Reale.

     

    Il Grande Cerchio è ora visibile

    irradiando l’evidenza della Convergenza di ogni cosa

    e dell’eccelso Lavoro del Logos

    che moltiplica all’infinito nell’autogenerazione

    lo stupefacente Ordine del Tutto. 

    All’Uomo illuminato penetrato  per mezzo del Cuore

    nella coscienza del Respiro cosmico,

    la bellezza del Creato appare illimitata

    e degna di venerazione.

    Nella mente chiarificata

    si svela il segreto dell’eterna Ricerca:

    sfolgora la verità che Tutto è Uno

    e che il Creato intero vive ed evolve

    nel Campo dell’Amore, motore dell’Universo.

     

    L’Iniziato sente che la vibrazione, accelerando,

    determina i diversi livelli della Sostanza.

    L’Attrazione  aggrega le forme e le coscienze per affinità

    e le riconduce alla sacra Unità dell’Origine

    arricchite dall’esperienza.

    Nella Matrice universale

    ogni cosa è ordinata secondo il grado e la Potenza

    che conferiscono  ad ogni creatura

    Nome  e  posizione nel Creato.

    La Grande Madre ama e provvede

    ad ogni creatura, ad ogni coscienza, ad ogni impulso.

     

    Nella mente dell’Iniziato

    balenano immagini e simboli rivelatori

    poiché non le parole ma le linee di pensiero

    intessono l’aura

    e il più grande potere

    appartiene al pensiero igneo inespresso.

    La personalità è crocifissa,

    e l’Anima irradia la Luce

    che la Potenza superiore indistruttibile

    costantemente crea.

    Il Cuore palpita con Tutto ciò che è,

    la Mente, sintonizzata con il Piano,

    accoglie e crea grandiose forme pensiero

    di astrali colori iridescenti

    che in forma di sottili correnti benefiche

    inondano i cieli.

     

    La più splendente figurazione di felicità terrestre

    diventa grigia ombra sfuggente al cospetto  

    della Luce folgorante che penetra e manifesta

     l’Unione cosmica.

     

     L’Iniziato si immette nella corrente

    dei fiumi di Gioia che scorrono

    nell’oceano di Pensiero del Creatore.

    Con esultanza si include nel Tutto

    come parte del Cielo più alto a lungo contemplato

    divenendo un tratto fulgido e fondante del Disegno

    concepito dall’Amore da cui tutto origina.

     

     

     

     

     

     

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