Capitolo IV
dell’opera: La Vita è l’Arte dell’Incontro
di Monica Bregola
Barriere alla comunicazione
- Dare ordini: ‘tu devi assolutamente’, ‘di solito gli adulti fanno così!’
- Fornire consigli, soluzioni non richieste: ‘Io al tuo posto farei’, ‘Perché non provi a’
- Persuadere: ‘Si, però…’
- Giudicare, criticare: ‘questo è uno sbaglio!’, ‘tu sei troppo egoista!’
- Fare prediche: ‘è tuo dovere di genitore fare’, ‘sono cose che non si devono fare.’
- Ridicolizzare: ‘quello che dici è stupido!’, ‘ma sei proprio ingenuo!’
- Interpretare: ‘In realtà questo significa per te’, ‘ tu non vuoi veramente questo.’
- Porre domande insistenti: ‘Da quando? Quanto? Perché? Come mai non?’
- Distrarsi, cambiare argomento:’Di questo parliamo un’altra volta?’, ‘Questo mi ricorda quando io’
Comunicare come ‘unificare’
L’obiettivo di una buona comunicazione è l’incontro.
- Buona Volontà
- Il silenzio interno ed empatia;
- Disposizione alla comprensione amorevole e all’accoglienza;
- Dare tutta l’Attenzione;
- Immedesimazione spirituale;
- L’intuizione come diretto mezzo di conoscenza;
- L’uso saggio della parola;
- Riconoscimento dell’unicità del TU, fiducia e cooperazione.
1. Buona Volontà
“LaBuona Volontà è l’espressione più elementare dell’amore ed è quella piùfacilmente compresa. Essa è la tecnica o metodo per attuare i retti rapportiumani”. Roberto Assagioli
La Buona Volontà intesa come intenzione autentica di comprendere il TU e il suo universo.
2. Silenzio interno ed empatia
Il silenzio interno come dimensione dell’ascolto, come capacità di far tacere le risposte che automaticamente saremmo pronti ad offrire, o pensieri distraenti che entrano nella dimensione relazionale, in questo caso l’ascolto viene interrotto dal nostro chiacchiericcio interno.
Empatia come capacità di mettersi nei panni dell’altro,si sperimentare il suo mondo come se fosse il proprio.
Sviluppare empatia:
- Osservare l’altro e le sue espressioni corporee
- Ascoltare attentamente le sue parole
- Immergersi nel TU
- Essere “CON”
- “Sentire”, ovvero saper concentrare la nostra attenzione su come l’altro percepisce se stesso;
- Riconoscere i bisogni vitali
- Rispondere ai sentimenti
- Chiedersi “Che cosa proverei io al suo posto?”
3. Comprensione amorevole e accoglienza
L’accoglienza è uno scambio di fiducia. Accogliere significa anche accettare, riconoscere l’altro e rispettarlo per ciò che è, per la individualità e unicità.
Il regno del TU può essere conosciuto e amato solo attraverso la giusta comprensione la cui mancanza è la principale causa di attriti e conflitti.
“Nulla ferisce più profondamente dell’incomprensione,
poiché incomprensione significa negazione dell’identità dell’altro”.
Keyserling
Senza comprensione non si può fare a meno di nuocere.
La mancanza di comprensione non sempre significa mancanza d’amore. La comprensione può coesistere con l’amore e al tempo stesso possiamo non comprendere i bisogni più vitali e non renderci conto di ciò che avviene nell’animo di coloro che più amiamo.
Sviluppare atteggiamenti:
- Atteggiamento di interesse autentico senza pregiudizi o preconcetti;
- Atteggiamento non giudicante senza colpevolizzare o consigliare;
- Sforzo costante verso l’obiettività e la non direttività;
Benefici sono gli effetti:
- Creatività, come frutto del contatto con la parte più profonda di sé stessi;
- Educazione, intesa qui nel suo significato etimologico “portare fuori” come riconoscersi, sbocciare, fiorire, scioglimento di difese e perciò visione chiara di sé stessi con i propri limiti ma soprattutto con i propri potenziali;
- Azione.
Un po’ di pratica
“Assaggiando le parole”
Svolgimento:gruppi didue;
Materiali: fogli di carta e penne;
Esercizio:
- ogni partner scrive su un foglio di carta 10 righe di getto;
- scambiare il foglio con il proprio partner e girarlo a testa in giù (attivazione dell’emisfero cerebrale destro);
- condivisione del ‘cosa sento’ e ‘come vedo’ la scrittura dell’altro;
- ripercorro con la penna spuntata la scrittura del partner prestando attenzione alle sensazioni suscitate dalla calligrafia (interruzioni, fluidità, ostacoli.);
- condivisione dei vissuti.
Effetti:
- immedesimazionespirituale
- empatia
- consapevolezzadei movimenti corporei e psichici
- comprensione
4. Dare “Tutta l’Attenzione”
“L’Amore è soffio infinito che viene da un altrove e va verso l’altrove”.
Imparare ad amare: imparare a dare attenzione.
Non attenzione parziale, ma totale attenzione all’altro.
Attenzione è silenzio interno, disciplina, sacrificio, nell’atto di rendere sacro, di dare un senso più profondo all’incontro.
L’attenzione nutre la relazione. Dare attenzione conferma la Vita. Questo tipo di ascolto muove nell’altro le risposte, diventa un atto d’amore, significa dare strumenti e fiducia nelle possibilità che ha di raggiungere la meta.
L’atto di dare all’altro totale attenzione schiude le porte della percezione globale. L’esperienza della percezione globale è un’esperienza pluridimensionale, ove i frammenti si riuniscono, le parti si ricompongono: colgo l’intero.
Essere tutte le parti significa essere parte dell’umanità.
Un po’ di pratica
“Le porte dell’attenzione”
Svolgimento: gruppi di due;
Esercizio:
1. a turno ogni partner ripete i pronomi IO – TU – NOI, soffermandosi su ogni pronome a lungo e con consapevolezza di tutto ciò che prova (agio, disagio, emozioni, pensieri, ricordi.)
“Mentre ripetevo ‘Io’ sentivo un senso di disagio, mi rendo conto che non lo conosco…”
“Ho sentito più forte l’Io del Tu.”
“Nel Noi ho sentito un senso di rifiuto, di freddo interno, poi è stato come non sentire più niente.”
“Nel ripetere il ‘Tu’ dopo un po’ mi sono resa conto di non sentirlo più… o forse di non averlo mai sentito.”
2. In questa seconda fase, nello svolgere il medesimo esercizio si darà totale e assoluta attenzione al partner;
“Nel passaggio al dare totale attenzione ho provato una corrente di calore notevole, la tensione verso un divenire comune”.
“Il Tu apre le porte ad una persona che vedi in modo diverso, è la sensazione di non conoscere l’altro.”
“Ho sentito il bisogno di accogliere l’altro”.
“Non ho sentito nessun giudizio verso l’altro, l’ho accettato completamente per quel che è”.
“Ho provato un amore profondo senza chiedere niente in cambio.”
“E’ stato il riconoscere l’altro come specchio. Desiderio di contatto, di contenimento.”
“Ho sentito il bisogno di silenzio per arrivare all’unione.”
“Scioglie i falsi modelli. Grande gioia nel dare solo per l’altro!”
“L’ho vista! è stato un incontro ‘essenziale'”.
“E’ comunicare. Assenza di separazione”.
(Condivisioni di un gruppo di educatori)
Effetti:
- Esperienza del ‘Noi’ come campo unitivo
- Nelpassaggio al “Noi” si produce la relativizzazione di sé, una maggioreinclusività, visione globale e sintetica dell’altro.
- Esperienzadi essere interiormente senza confini.
- Nel daretotale attenzione assistiamo ad un aumento del potenziale energetico.
- L’accoglienza,l’uscire da sé stessi, l’empatia, l’assenza di giudizio, la comprensione,l’amore incondizionato, sono i frutti.
Dare attenzione implica disidentificazione e autoidentifcazione.
Cogliere l’identità oltre le identificazioni con i contenuti ha significato, per il gruppo di educatori, fare questa esperienza nella relazione con i Tu, i bambini:
- “Dalla disidentificazione dalle emozioni negative è nato un silenzio interno, un senso di pace, che ho portati nella classe.”
- “Ho Provato un silenzio maggiore, una maggiore capacità di ascolto verso i bambini, li ho ‘visti’, ho sentito di essere in contatto, i bambini parlano più lentamente, si ‘sentono’ e mi ‘vedono’.”
5. Immedesimazione spirituale
Immedesimazione non significa perdita della propria identità all’interno della relazione, bensì visione chiara, partecipata e disinteressata.
6. L’intuizione
“Intuizione è quella comprensione sintetica che è prerogativa dell’anima. Intuire significa realizzare il principio di universalità, per cui il senso di separazione scompare, almeno temporaneamente. L’intuizione è la luce stessa, e quando è ridesta il mondo è inteso come luce.”
L’intuizione produce tre effetti: Illuminazione, Comprensione, Amore.
L’addestramento al silenzio interiore attiva l’intuizione e chiarisce la visione. La percezione può essere considerata una funzione del guardare, mentre la visione è una funzione del vedere. La visione vede l’unità, mentre la percezione suddivide il mondo in soggetto e oggetto. La percezione si concentra su determinati oggetti, sia fisici che pensieri, emozioni, mentre la visione vede il contesto entro cui essi stanno e le relazioni esistenti tra di loro. Accettiamo tutto per quello che è. Finché siamo prigionieri di concezioni limitate di noi stessi, da credenze e schemi mentali, la visione interiore può indicarci la via della liberazione.
Mentre l’intuizione si sviluppa, la persona comincia a rendersi conto di come la percezione struttura e classifica il mondo ottenendone così il restringimento, mentre la visione profonda coglie l’interezza e dà significato all’intero processo. Con il suo risveglio la percezione della realtà può subire un cambiamento radicale.
Caratteristiche della visione: illumina, osserva, scopre, risveglia, rivela, rivede, intuitiva, inclusiva, creativa, circolare, conferisce facoltà, visione profonda, saggezza, riconoscimento, spontaneità, ispirazione.
L’intuizione permette di vedere la natura delle cose e di apprendere la verità su di esse.
7. L’uso saggio della parola
un po’ di pratica
- Formulare domande aperte, che non abbiano come risposta un SI oppure un NO;
- Riformulare. La riformulazione aiuta ad approfondire, aiuta l’autoesplorazione e trasmette al TU il messaggio fondamentale “ti sto ascoltando, hai tutta la mia attenzione”. Le caratteristiche di una riformulazione efficace sono:
- Riprodurre ciò che l’altro ci sta dicendo riflettendo il contenuto del messaggio ricevuto (es. ‘non ti senti capito’);
- È centrata sul vissuto e non sui fatti oggettivi;
- È risposta al suo mondo, a ciò che per l’altro è vero e non è influenzata dalle nostre interpretazioni;
- È cogliere la componente emotiva e riproporla al TU verbalizzandola in modo chiaro, ciò favorisce il processo di autoesplorazione e consapevolezza:’ ti senti triste perché credi di non avere un valore’, ‘ti senti deluso di te stesso perché non riesci a prendere l’iniziativa’;
- Comunicare con immediatezza;
- Dare risposte sintetiche e chiare;
- Comprendere ciò che l’altro ha espresso e rispondere allo stesso livello senza anticipare i suoi tempi di comprensione.
8. Riconoscimento dell’unicità del TU, fiducia e cooperazione
Così come ogni individuo rappresenta un problema nuovo e unico, anche la soluzione deve essere nuova e unica. In questo modo ogni individuo chiede di essere considerato: unico e irripetibile.
E’ quindi evidente che consigli stereotipati, difficoltà di fare il silenzio interno e ascoltare, possono risultare svianti e creare conflitti.
Un po’ di pratica
“Cooperazione è creatività”
Svolgimento: gruppi di due;
Materiali: carta, penna, riviste, fotografie;
Esercizio:
- Scegliere di comune accordo un’immagine gradita ed evocativa per entrambi;
- Ogni partner compila un elenco di 10 parole suscitate dall’immagine;
- Entrambi i partner compongono una poesia utilizzando ‘insieme’ le 20 parole scelte;
- Condivisione a coppie e nel gruppo.
Effetti:
- Cooperazione, collaborazione
- Unione
- Creatività
- Fiducia
- Rispetto dei contenuti di ogni partner e dei tempi
- Capacità di ascolto
- Consapevolezza che ogni elemento può essere integrato positivamente nel “tutto”