Studi Tradizionali

Risposte al questionario su: “Autorità spirituale e Potere temporale”, di René Guénon

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Risposte alle domande proposte in questo articolo.

1. Il libro è “Bestie, uomini e dèi” di Ferdinand Ossendowski, pubblicato a Parigi nel 1924, che raccontava un viaggio in Asia centrale e il presunto contatto con un centro iniziatico misterioso il cui capo era chiamato “Re del Mondo”.

2. “Agarttha” è la nozione tibetana di una terra “inviolabile”, un centro iniziatico misterioso e sotterraneo, le cui ramificazioni si estendono ovunque.

3. Nel simbolismo biblico, l’inizio del Kali-Yuga (“età nera”) è rappresentato dalla Torre di Babele e dalla “confusione delle lingue”.

4. “Melki-Tsedeq” (Melchisedec) significa letteralmente “Re di Giustizia”.

5. Nella dottrina indù, l’equivalente del “Re del Mondo” è il Chakravartî (“colui che fa girare la ruota”), che rappresenta il centro immobile attorno al quale si compie la rotazione di tutte le cose.

6. La funzione di “Melki-Tsedeq” si può distinguere in tre aspetti: Adoni-Tsedeq (“Signore di Giustizia”), Kohen-Tsedeq (“Sacerdote di Giustizia”) e Melki-Tsedeq (“Re di Giustizia”), corrispondenti rispettivamente alle funzioni di BrahatmaMahatma e Mahanga.

7. La “Terra Santa” per eccellenza è il prototipo di tutti gli altri centri spirituali, descritta anche come “Terra dei Santi”, “Terra dei Beati”, “Terra dei Viventi” e “Terra d’Immortalità”.

8. In virtù della legge di corrispondenza, qualsiasi cosa procede da un principio metafisico e lo esprime a suo modo. Le leggi di un ordine inferiore (come quello naturale o storico) sono un riflesso delle leggi di un ordine superiore, e quindi possono simboleggiare i principi metafisici da cui dipendono e che ne costituiscono la ragione profonda.

9. L’espansione orizzontale rappresenta l'”ampiezza”, cioè l’estensione integrale di un’individualità in un determinato grado di esistenza. L’espansione verticale rappresenta l'”esaltazione”, ovvero la gerarchia indefinita degli stati multipli dell’essere.

10. L’intersezione dei fili di ordito (verticali, immutabili) e trama (orizzontali, variabili) determina la croce. Ogni punto del tessuto è il centro di una tale croce, che unisce la gerarchia degli stati dell’essere (verticale) con lo sviluppo di un singolo stato (orizzontale).

11. Nella tradizione indù, l'”albero del mondo” è rappresentato dal fico (Ashvattha).

12. “La Croce resta stabile mentre il mondo gira”. Questa frase esprime l’identificazione della croce con l'”asse del mondo” (Axis Mundi), il centro immutabile attorno al quale avviene la rotazione della manifestazione ciclica.

13. Lo swastika è il “segno del Polo”. Rappresenta l’azione del Principio rispetto al mondo, il motore immobile che produce e regola il movimento di rotazione attorno a un centro fisso.

14. Guénon critica l’uso artificiale e antitradizionale dello swastika da parte dei “razzisti” tedeschi, che lo hanno arbitrariamente trasformato in un segno di antisemitismo (con il nome di hakenkreuz o “croce uncinata”), pretendendo che fosse un emblema esclusivo della “razza ariana”, mentre in realtà è un simbolo universale.

15. La sintesi parte dai principi e considera tutte le forme tradizionali nell’unità del loro principio comune, vedendole come raggi emanati da un unico centro. Il sincretismo, invece, è un assemblaggio artificiale e esteriore di elementi presi da diverse forme tradizionali, senza comprenderne il principio unitario, risultando in un miscuglio incoerente.

16. La metafisica è una conoscenza sovra-razionale, intuitiva e immediata, che va oltre l’Essere e si estende al dominio della Possibilità totale e incondizionata. Il suo fine ultimo è la “realizzazione”, l’identificazione del soggetto con l’oggetto della conoscenza.

17. La mentalità occidentale, volta quasi esclusivamente alle cose sensibili, confonde il “concepire” (atto dell’intelletto puro) con l'”immaginare” (legato alla rappresentazione sensibile). Ciò che non è suscettibile di rappresentazione le pare per ciò stesso impensabile, limitando la sua comprensione alla sfera individuale e formale.

18. La via iniziatica è una trasmissione di influenze spirituali attraverso riti e un lavoro personale attivo, che porta l’individuo a superare il proprio stato per raggiungere stati superiori. La via mistica è passiva; l’individuo riceve influenze spirituali senza una metodologia precisa e rimane generalmente confinato nel dominio religioso ed exoterico.

19. I “piccoli misteri” concernono la realizzazione integrale delle possibilità dello stato umano, fino al raggiungimento dello “stato primordiale”. I “grandi misteri” concernono la realizzazione degli stati sopra-individuali, che conducono all’identificazione con l'”Uomo Universale”.

20. I “piccoli misteri” sono associati all’iniziazione reale o regale (potere temporale, Kshatriya), mentre i “grandi misteri” sono associati all’iniziazione sacerdotale (autorità spirituale, Brâhmana).

21. Un’iniziazione “operativa” implica un lavoro effettivo di realizzazione interiore, supportato da metodi e riti. Un’iniziazione “speculativa” si limita a uno studio teorico dei simboli e delle dottrine, conferendo un’iniziazione solo “virtuale”, che rimane come un germe non sviluppato.

22. Il vero segreto iniziatico risiede nell'”incomunicabile”, ovvero nella conoscenza effettiva che deriva dalla realizzazione interiore. Non può essere trasmesso con parole o segni, ma solo raggiunto attraverso un lavoro personale reso possibile dall’influenza spirituale trasmessa dai riti.

23. La parola “mistero” (mustêrion) deriva dal greco mueô (“tacere”) e si ricollega all’idea di silenzio. Originariamente, si riferiva a ciò che era iniziatico.

24. La “seconda nascita” è una rigenerazione psichica perché le prime fasi dello sviluppo iniziatico si effettuano nell’ordine psichico, cioè quello delle modalità sottili dell’essere umano.

25. La “contro-iniziazione” è una forma di pseudo-iniziazione che imita i processi della vera iniziazione ma li inverte, conducendo l’individuo non verso stati superiori, ma verso la dissoluzione e gli stati inferiori della manifestazione. È un’azione “satanica” nel senso di sovversione dell’ordine spirituale.

26. L’autorità spirituale è rappresentata dalla casta dei Brâhmana (sacerdozio), mentre il potere temporale è rappresentato dalla casta degli Kshatriya (regalità, guerrieri).

27. L’autorità spirituale è superiore al potere temporale. Il potere temporale deve essere subordinato all’autorità spirituale e ricevere da essa i principi che legittimano la sua azione.

28. È definita come “giustizia” o l'”azione giusta”. Il Kshatriya agisce come il braccio del Brâhmana, applicando nell’ordine temporale i principi ricevuti dall’autorità spirituale.

29. La conoscenza è associata ai Brâhmana (sacerdozio), mentre l’azione è associata agli Kshatriya (regalità). La conoscenza è il principio superiore, e l’azione ne è l’applicazione contingente.

30. Il Dharma è la legge propria della natura di un essere, la conformità al suo principio essenziale e all’ordine universale. Comprende l’insieme delle prescrizioni che risultano da questa natura e che determinano il posto di un individuo nella gerarchia sociale.

31. Manu è il “Legislatore primordiale” di un ciclo cosmico (Manvantara). Rappresenta il principio dell'”intelligenza cosmica” e il prototipo dell’uomo (manava, “essere pensante”), equivalente all'”Uomo Universale”.

32. Il nome Veda deriva dalla radice vid, che significa “conoscere”. Pertanto, Veda significa “Conoscenza sacra” per eccellenza.

33. Guénon critica il “metodo storico” perché le dottrine metafisiche, essendo di natura sovrumana e atemporale, non “evolvono” né sono soggette a perfezionamenti nel senso moderno. Applicare una prospettiva cronologica a tali dottrine significa fraintenderne la natura e l’origine.

34. La Shruti (“ciò che è udito”) è la conoscenza rivelata, frutto di ispirazione diretta e di origine non-umana, come i Veda. La Smriti (“ciò che è ricordato”) è la tradizione derivata, prodotto della riflessione sui testi della Shruti.

35. Vedanta significa “fine del Veda”, sia come conclusione dei testi vedici (le Upanishad) sia come scopo ultimo della conoscenza tradizionale.

36. Il panteismo implica un'”immanentismo” che identifica Dio con il mondo. Il Vedanta, invece, pur affermando che nulla esiste al di fuori di Brahma, insegna una distinzione irreciproca: il mondo non è distinto da Brahma (essendo illusorio), ma Brahma è assolutamente distinto dal mondo, poiché è incondizionato e infinito.

37. Hiranyagarbha (“embrione d’oro”) è il principio centrale del nostro mondo, l’aspetto di Brahmâ che è il “germe” spirituale contenuto nell'”Uovo del Mondo” (Brahmanda). È anche identificato con la Luce e il “Cuore universale”.

38. Il “germe” spirituale risiede nel “cuore”, simbolicamente identificato con la “caverna”. Questo vale sia per il “macrocosmo” (il mondo) che per il “microcosmo” (l’essere umano).

39. Nella caverna del cuore dimorano jîvâtmâ (il sé individuale, mortale) e Paramâtmâ (il Sé supremo, immortale). Essi sono distinti solo in modo illusorio.

40. I quattro fiumi rappresentano la croce orizzontale sulla superficie del mondo terrestre. Simboleggiano la divisione e l’ordinamento dello spazio a partire da un centro unico.

41. L'”Albero della Vita” è situato al centro del Paradiso terrestre e simboleggia l’asse del mondo e il principio di immortalità. L'”Albero della Scienza del Bene e del Male” rappresenta la dualità e la conoscenza distintiva, che porta alla caduta nell’esistenza individuale e mortale.

42. La quantità pura è associata al polo sostanziale e inferiore dell’esistenza, il lato della materia prima, indifferenziata e priva di qualità.

43. Si manifesta attraverso il livellamento, l’uniformità, l’individualismo (che riduce gli esseri a semplici “unità” numeriche), il materialismo pratico, l’industrializzazione e la meccanizzazione, dove la qualità viene sacrificata alla quantità.

44. Una civiltà tradizionale è fondata su principi metafisici, sull’autorità spirituale e sulla subordinazione di tutte le attività umane a scopi superiori. La civiltà moderna è profana, antitradizionale, materialista e basata esclusivamente sull’umano.

45. Nel VI secolo a.C. si verificarono cambiamenti profondi: in Cina la divisione tra Taoismo e Confucianesimo, in India la nascita del Buddismo, e in Grecia l’inizio della filosofia profana, segnando l’inizio della deviazione occidentale.

46. L'”anti-tradizione” è lo spirito moderno che nega ogni principio superiore, ogni autorità spirituale e ogni conoscenza di ordine metafisico. È una negazione pura e semplice della tradizione.

47. Guénon critica il “teosofismo” come una pseudo-religione moderna, un sincretismo di elementi orientali travisati e pregiudizi occidentali, priva di qualsiasi collegamento tradizionale autentico e caratterizzata da un sentimentalismo e moralismo di matrice protestante.

48. “Neo-spiritualismo” è il termine che Guénon usa per designare movimenti moderni come lo spiritismo, l’occultismo e il teosofismo, che, pur opponendosi al materialismo, rappresentano deviazioni e contraffazioni della vera spiritualità, concentrandosi su fenomeni psichici inferiori.

49. L’unica organizzazione è la Chiesa Cattolica. Guénon suggerisce che essa, restituendo alla sua dottrina il senso profondo ed esoterico che possiede, potrebbe realizzare il “Cattolicesimo” nel suo vero senso di universalità e servire da base per una restaurazione tradizionale.

50. La funzione di una vera élite intellettuale è di restaurare l’intellettualità pura, basata sui principi metafisici. Deve preparare il passaggio alla fine del ciclo attuale, conservando il deposito della conoscenza tradizionale per servire all’organizzazione del mondo futuro.

51. Il caduceo, con i suoi due serpenti avvolti attorno a un asse, simboleggia le due correnti opposte e complementari (come yang e yin) del mondo sottile. Si riferisce essenzialmente all’ “alchimia umana” e alla funzione di Ermete come intermediario tra i mondi.

52. L’ermetismo è una forma tradizionale nettamente determinata, di provenienza greco-egiziana, che si ricollega a Ermete (identificato con il Thoth egizio). La sua origine è sacerdotale, poiché Thoth era il custode della conoscenza del sacerdozio egizio.

53. È l’essere che ha realizzato la pienezza di tutti i suoi stati, sia individuali che sopra-individuali, raggiungendo così il grado supremo di realizzazione iniziatica.

54. Purusha è il principio essenziale, immobile e maschile, assimilabile allo Spirito. Prakriti è il principio sostanziale, primordiale e femminile, la radice di ogni manifestazione.

55. La poligamia fu introdotta da Joseph Smith con una rivelazione del luglio 1843. Fu tenuta segreta e negata per molto tempo, ma divenne un elemento distintivo della setta, portando a gravi conflitti con la società americana.

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athanor

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