L’Oriente di Prato ha scoperto … un tesoro!
Non cada in inganno il lettore, poiché non si tratta di un tesoro fatto di argenti e pietre preziose, bensì della resurrezione di un rito iniziatico, mai prima d’ora officiato nella Valle del Bisenzio.
Su proposta del Saggissimo del XVIII° Grado è stato recuperato, fra mille difficoltà filologiche ed esoteriche, il rituale di iniziazione al XIV° Grado, detto del “Grande Eletto, Perfetto e Sublime Massone” o “Maestro Scozzese del XIV° Grado”, tanto in uso fra Fratelli Massoni di altre nazioni, da preferirlo al IX° Grado della scala iniziatica scozzese.
Non appena volenterosi Fratelli si sono imbattuti nel Rituale usato sia in Francia che in America, è apparsa subito evidente la vastità degli insegnamenti scozzesi che tale Rituale evidenzia.
Sia la laboriosità dell’allestimento per gli ornamenti del Tempio, sia la singolarità del messaggio iniziatico, hanno fin dal primo momento coinvolto i Fratelli di Prato che, sotto la guida del Saggissimo, si sono impegnati nel realizzare una serata ‘scozzese’ di alto livello.
Ben tre Fratelli sono stati iniziati al risorto XIV° Grado, fra i quali uno – il Fr\ Ceccanti – autore del recupero ed estensore del testo adottato nella cerimonia.
Sono state rese necessarie alcune sedute preparatorie per garantire la perfetta riuscita dell’azione rituale, proprio perché nessuno, prima di questa circostanza, aveva avuto l’opportunità di conoscere questa complessa ritualità.
Già l’apertura della Bibbia sull’Ara al terzo capitolo dell’Esodo (l’azione di Mosè dinanzi al Roveto Ardente, fino alla pronuncia del Nome Ineffabile) faceva intuire il mistero iniziatico che filtra da questo ricchissimo rituale. La prima sensazione che si prova ad assistere a questa cerimonia è che il viverla, con l’intensità che il Rituale suggerisce, è enormemente più efficace della stessa lettura: se paragone è possibile, possiamo dire che è come ascoltare una sinfonia di Berlioz, tanta è la musica che ci coinvolge e ci avvolge!
La base iniziatica che caratterizza il rituale d’iniziazione del XIV° Grado è la leggenda dell’Arco Reale, che sarà ripetuta dal Gran Cerimoniere fin dal ricordo di Enoch, il sesto della discendenza di Adamo. Il racconto si snoda fino alla costruzione del tempio di Salomone con i nove archi della sala sotterranea, ove il Re Saggio si ritirava assieme ad Hiram di Tito ed Hiram l’Architetto per discutere di cose di natura segreta. Sui nove archi erano incisi altrettanti attributi del Grande Architetto (Principium, Existens, Deus, Sum-Ero, Fortis, Concedens, Domini, Misericors Deus, Jubilans).
Al superamento del nono arco viene ritrovata la piastra triangolare d’oro tempestata di pietre preziose ove erano incise le lettere del Nome Impronunziabile. E’ questo un momento di alta emozione, quasi che si potesse rivivere l’esperienza del Grande Maestro Architetto che, fra le macerie del Tempio di Salomone, ritrovò il Sacro Delta!
Particolare significato assume poi, unica nei riti iniziatici scozzesi, la cerimonia della purificazione degli iniziandi di fronte all’Ara dei Profumi: il Saggissimo, con una mistura di latte, olio, vino e farina, tocca gli occhi, le labbra, il cuore del Candidato invitandolo, da quel momento in poi, ad usare gli occhi con purezza, la bocca solo per proferire parole utili ed il cuore perché sia di guida alla coscienza nel mantenersi scevra dai rimproveri per non aver condotto le azioni verso la Verità.
Al termine della cerimonia, alla quale hanno assistito gli alti Gradi Scozzesi degli Orienti di Prato e di Firenze, c’è stato come un momento di pausa, di silenzioso raccoglimento, per assaporare fino in fondo le delizie di quest’atto fino allora sconosciuto perché mai prima interpretato.
Viene naturale a questo punto una riflessione: quant’altri tesori iniziatici potrebbero essere recuperati fra i Gradi Scozzesi dimenticati?
Fr∴ Mario Fineschi dell’Or∴ di Prato
8 aprile ’00 E.V.