di Giovanni Gigliuto
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PREFAZIONE
E’ opportuno, analizzando l’Abbecedario Latomistico, cercare di comprendere dove la Massoneria voglia parare. Dal Tempio di Gerusalemme alle Torri Gemelle di New York, l’ambivalente natura umana sembra dividersi irrimediabilmente tra chi costruisce e chi distrugge. Non voglio con questo rischiare di perdermi sul difficile piano della alternante conflittualità tra il Bene e il Male: prendo solo atto di un aspetto che contraddistingue la natura umana nel suo insieme.
Da un punto di vista tradizionale i Massoni sono gli edificatori ideali per eccellenza e perpetuano la trasmissione in chiave simbolica degli “strumenti” e dei “prodotti architettonici ” della loro Arte. Incessante è quindi in Massoneria la tensione a “sollevare”, a “elevare”, a “ristabilire”, ma non propriamente a “completare”, a “terminare”, a “concludere”.
La via latomistica è una via sempre aperta, sempre in evoluzione, e per questo si .presenta difficile, impervia, faticosa e richiede una buona dose di spirito di sacrificio che, quando valutata con metro profano, può apparire talora spropositata. Il lavoro muratorio è un lavoro che richiede forza e abnegazione… ma tutti i veri muratori, quelli liberi, sanno esattamente come e dove procurarsi sia l’una che l’altra. Nei momenti in cui la grandezza dell’Opera sembra sovrastarli, essi sanno compattarsi attorno al “segreto” che li accomuna – l’eterna e mai interrotta catena del rispetto e della comprensione tra uomini di buona volontà – e da questo attingono nuove energie e nuove risorse per ricondurre il “tutto” alla sua naturale forma di giustizia e perfezione.
A differenza di altri sistemi tradizionali che impongono ai loro adepti le mete da perseguire e i percorsi per raggiungerle, la Massoneria si limita ad accompagnare i suoi “operai” al centro del grande crocevia della vita e ad augurare loro un buon viaggio: la Luce è dappertutto e il Grande Architetto pervade ogni luogo… “dovunque io vada, guidato dal mio cuore, là porterò la parola e combatterò per alleviare il dolore del mondo”. Così ragiona il Massone quando esercita il suo destino-diritto-dovere di uomo di navigare liberamente gli spazi interni e sospesi della sua anima alla ricerca della sola eterna verità: la necessità di ricondurre, lontano da ogni sovrastruttura, l’uomo all’uomo per poter ritrovare la parola perduta.
E in questo tragitto ideale – e sperimentale – l’Abbecedario Latomistico si rivela, a guisa di una affidabile bussola esoterica, un ausilio prezioso, una guida onesta e sincera che aiuterà ogni Massone – sia esso Apprendista, Compagno d’Arte o Maestro – a mantenere con sicurezza la via regale e a non disperdersi nelle lande, spesso fuorvianti, della cultura profana.
Carlo Rondelli
INDICE SOMMARIO
Prefazione 5
Le fondamenta
· Della Tradizione 13
· L ‘esoterismo 17
· Della Iniziazione 23
· Del simbolo 31
Primi rudimenti dell’Arte
· La Pietra: da grezza a cubica 39
· Utensileria latomistica 47
· O Il lavoro latomistico 57
· Del Silenzio 69
· Della malta 75
· Della tolleranza 87
Il tempio-Uomo nella Loggia
· La Loggia e il Tempio.Preliminari 95
· L’apertura, la copertura, la chiusura 105
· Il Pavimento a scacchi come immagine del labirinto 113
· Dei Passi Rituali 125
· Della Melagrana 133
· Dei Nodi d’Amore 139
Bibliografia minima consigliata
- Abbecedario Latomistico - 13/05/2010
- Ur – La storia - 13/05/2010